Con un 2018 ricco di successi e di sorprese che ci ha appena lasciato, ci si addentra in un 2019 altrettanto carico di nuove produzioni, sequel, remake e reboot. Disney, Pixar e Marvel sembrano pronti a ritagliarsi un altro anno da protagonisti assoluti delle sale cinematografiche e dei botteghini, ma molta attenzione meritano prodotti concorrenti o nuove produzioni che, indubbiamente, avranno un impatto importantissimo sull’annata cinematografica. Basti guardare, infatti, l’ottimo esordio di Aquaman (considerato un film 2018 in base all’uscita statunitense), arrivato con il nuovo anno nelle sale italiane e ad un passo dal miliardo di dollari di incassi (dati Box Office Mojo all’11 gennaio). Manca inoltre pochissimo a Glass, seguito della “trilogia del vetro” iniziata da Unbreakable e proseguita con Split, sempre diretto dalla mano di M. Night Shyamalan (in uscita il 17 gennaio). L’opera è già stata bersagliata dall’impietoso fuoco incrociato della critica statunitense, mentre in Italia le prime recensioni lodano la straordinaria interpretazione di James McAvoy. Nel caso i vostri dubbi non fossero ancora stati fugati, vi consigliamo la nostra recensione in anteprima!
Non rimarranno delusi, inoltre, i fan dei cinecomics Marvel. Anche quest’anno, come da quasi una decade a questa parte, i supereroi saranno protagonisti della stagione cinematografica. Il trailer di Avengers: Endgame ha infranto il record di visualizzazioni nelle prime 24 ore con 289 milioni di visualizzazioni, spazzando i precedenti 230 milioni, sempre made-in-Marvel, fatti registrare dal reveal trailer del precedente capitolo, Infinity War. Quello di aprile sembra essere un mese attesissimo per conoscere il destino di Iron Man e degli altri supereroi impegnati nell’eterna lotta al temibile Thanos. Un record stratosferico al botteghino, con la seria possibilità di andare ad impensierire l’ancora intoccabile traguardo di Avatar, sembra più che possibile.
All’offensiva della “Casa delle Idee”, Warner Bros. e DC Comics rispondono con il colpo grosso. Suicide Squad 2 potrà anche essere il prodotto-rivelazione nella battaglia fra le due case di produzione, soprattutto ora che è finito tra le sapienti mani “registiche” di James Gunn (silurato da Disney), ma il vero progetto pronto ad alzare l’asticella dei prodotti DC sembra essere proprio il Joker di Joaquin Phoenix, pronto a rinnovare il miglior villain della storia dei supereroi dopo l’ultima reinterpretazione di Jared Leto in Suicide Squad. Con dietro le pesanti eredità di Jack Nicholson e Heath Ledger, Phoenix sarà chiamato agli straordinari nell’offrire una rappresentazione del Joker che possa convincere un pubblico ormai molto diffidente nei confronti dei prodotti di casa DC. Confidiamo che l’immenso talento recitativo di Phoenix possa essere la vera e propria chiave di volta di uno dei film più attesi dell’anno. Le riprese sono terminate da quasi un mese. Non ci resta altro che attendere il 3 ottobre 2019 (con l’uscita americana il giorno successivo) per scoprirlo.
Interrompiamo poi la parentesi supereroistica proiettandoci verso il nono film della carriera di Quentin Tarantino. Con un cast strabiliante e due cavalli vincenti come Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, il regista di Pulp Fiction è pronto a tornare sul grande schermo con Once Upon a Time in Hollywood. Basandosi sulla tristemente celebre storia di cronaca nera legata al serial killer Charles Manson, Tarantino racconterà la storia di un attore televisivo e del suo stunt in una Hollywood che sta per essere sconvolta da un terribile omicidio. L’attesa, come per ogni suo film, è spasmodica: bisognerà però aspettare fino al 26 luglio 2019 per saziare nuovamente la propria fame di Tarantino.
Il crimine, appunto, sarà grande protagonista del nuovo biopic con protagonista uno degli attori più in forma degli ultimi anni. Tom Hardy, dopo lo straordinario (e, in parte, inaspettato) successo di Venom, capace di catturare più il pubblico della critica internazionale, non convinta dal tono da “B+ movie”, e di portare nelle casse di Sony più di 200 milioni di dollari (di fronte ad un budget inferiore alla metà), sveste i panni di Eddie Brock & Simbionte e indossa quelli del celebre Al Capone. Con Fonzo, Hardy torna sul filone già intrapreso in Legend con la straordinaria doppia performance nel ruolo dei fratelli Kray. Se il supporting cast e la sceneggiature sapranno essere all’altezza, potremmo forse parlare di un biopic memorabile, visto lo straordinario spessore dell’attore in questione e l’incredibile trasformazione mostrata dalle prime foto di scena. Un caro in bocca al lupo, sempre necessario, a chi torna sul sentiero di un certo Robert De Niro.
La carrellata sul 2019 passa poi, inevitabilmente, per il cinema di animazione. Disney, Pixar e ancora Disney calano i loro pregiatissimi pezzi per marchiare con il fuoco l’annata cinematografica. L’effetto nostalgia sarà garantito da due remake tratti da capolavori dell’animazione: Aladdin e, soprattutto, Il Re Leone, torneranno prepotentemente in auge con una nuova versione live action. Il rischio di andare ad intaccare la memoria di due impareggiabili capolavori è altissima ma, almeno dal trailer del secondo, non possiamo non identificarle come due produzioni incredibilmente attese. L’hype enorme è destinata a crescere, almeno fino a luglio 2019 per Mufasa, Simba, Scar, Timon e Pumba. Basterà attendere invece maggio per Aladdin, Jasmine, Apu, Genio e Jafar.
Malgrado Toy Story 3 sembrasse la perfetta conclusione di una saga leggendaria dell’animazione moderna, Pixar ha deciso di procedere con il progetto Toy Story 4, facendo felici intere generazioni. Manovra rischiosa, indubbiamente, ma destinata a pagare bene se altrettanto ben realizzata. Unkrich, Docter e Stanton hanno messo insieme le proprie menti al servizio della regia di Josh Cooley (che ha lavorato, tra l’altro, al capolavoro Inside Out) per dare ulteriore linfa alla saga. Pochissimi i dettagli della storia trapelati fino ad ora: con il certo l’arrivo di un nuovo giocattolo tra i protagonisti (Forky), resta l’enorme curiosità per scoprire come verrà gestito l’incedere delle vicende, dopo la chiusura dal tono quasi “generazionale” del predecessore nel 2010. Ciò che sappiamo è che, almeno nella versione italiana, ci mancherà tremendamente sentire il cowboy giocattolo più famoso del cinema con una voce diversa da quella dell’amato e compianto Fabrizio Frizzi.
Chiude questa grande parentesi dedicata all’animazione Frozen 2, seguito del fortunatissimo film d’animazione Disney con il più alto incasso di sempre (quasi 1,3 miliardi di dollari al botteghino). Pochissimo si sa però di questo secondo capitolo, per cui manca ancora un teaser trailer. Malgrado sia trapelata un’immagine del film che farebbe presagire uno sviluppo narrativo incentrato su Anna, Elsa, Kristoff ed Olaf, i quali si addentreranno all’interno della foresta scoprendo un antico mistero riguardante l’intero Regno, nulla di ufficiale è ancora stato rivelato. Visto però l’enorme successo del primo, entrato stabilmente nell’Olimpo dei memorabili capolavori d’animazione Disney, è lecito aspettarsi molto da questo seguito. La tendenza dei seguiti e dei reboot sembra aver definitivamente contagiato l’animazione. Per un prodotto originale saremo infatti costretti ad aspettare Onward, film Pixar dal regista di Monsters University.
Non esiste anno dispari senza Star Wars canonico. Dopo il flop al botteghino di Solo: A Star Wars Story, capitolo spin-off uscito nel 2018 e incentrato sulla storia di Han Solo, Disney necessita disperatamente di salire sull’ultimo treno utile di questi sei anni di “nuovo Star Wars”. La terza trilogia, come era ovvio aspettarsi, ha incassato sempre benissimo in patria e in tutto il mondo (con la costante eccezione della Cina, dove il brand non ha mai trovato terreno fertile). Discorso a parte, invece, va fatto sul lato contenustico: premesso che realizzare uno Star Wars che metta d’accordo la fanbase più grande della storia del cinema è letteralmente impossibile, su Il Risveglio della Forza e Gli Ultimi Jedi sono piovute fortissime critiche sia per la lore, completamente stravolta dalla nuova narrazione, sia per l’approccio “made in Disney” che, infine, per lo scarso spessore di personaggi più montati su stereotipi e modelli che su veri e propri carismatici eroi. Per questo Episodio IX, oltre a trascinarsi l’inevitabile attesa tipica degli Star Wars, è un banco di prova importantissimo. Non esageriamo se pensiamo che la non riuscita di quest’ultimo capitolo possa determinare una brusca battuta d’arresto per una saga resuscitata nel 2015 dopo 10 anni dall’ultimo sforzo di George Lucas.
Chiude questa rassegna, infine, un progetto di cui sappiamo poco ma che, per un motivo o per un altro, ci ispira moltissima fiducia. Gabriele Mainetti, dopo l’apoteosi di Lo Chiamavano Jeeg Robot, torna dietro la macchina da presa per Freaks Out, la storia di quattro amici freak di un circo romano costretti ad abbandonare la Capitale a seguito dell’imperversare dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. In base a quanto affermato sarà presente l’elemento “fantastico”, così come nella precedente opera di Mainetti. Visto che siamo di fronte a, praticamente, lo stesso team produttivo e viste le ottime premesse trapelate negli ultimi mesi (buon budget, lunghi tempi di ripresa), non possiamo non considerare Freaks Out come IL film italiano che attendiamo di più per questa prossima stagione cinematografica.
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