Sembra quasi assurdo che un quadro possa reggere la sceneggiatura di un film. Eppure ci riesce. Sarà perché è di Goya, sarà che il surreale affascina più del reale o perché alla regia c’è Danny Boyle. Sta di fatto che ‘In Trance’ – viaggio mentale sotto le fattezze di un thriller – ti acciuffa alla prima scena e non ti molla più.
Esperto di pittura e curatore di una casa d’aste, Simon (James McAvoy) si unisce a una banda di ladri per trafugare una tela di Goya. Durante il furto riceve una botta in testa dal complice e al risveglio non ricorda più dove ha nascosto il dipinto. Si sottopone quindi all’ipnoterapia per entrare nella sua amnesia e trovare le risposte.
È l’inizio di una sciarada: un enigma che si muove continuamente all’esterno e all’interno di un lucchetto emotivo. Danny Boyle (Oscar per ‘The Millionaire’ – 2008) si diverte a frantumare le percezioni. A mescolare reale e irreale usando tutto (o quasi) l’archivio psichico. Ricordi, sogni, fantasie, voci, ossessioni e istinti. Più l’ipnosi dilaga più diventa terreno ideale per il regista che manipola una storia instabile. Tutti cercano il quadro mentre i dubbi logorano un disordine psico ipnotico. Crollano le identità. Si confondono gli spettatori. E si viaggia nei meandri più insondabili della mente. Anche quella sveglia.
Alla regia di questo noir moderno con trappole, tensioni sentimentali e sparatorie si aggiunge l’ottima interpretazione degli attori. A partire da James McAvoy rinchiuso in un trip cerebrale in cui incoscienza e realtà si sovrappongono senza più riconoscersi. Si unisce l’ambiguità eccellente della ipnoterapista Rosario Dawson e il criminale Cassel, ma senza quel di più che forse ci si aspetta. La colonna sonora curata da Rick Smith (uno dei fondatori del gruppo Underworld) incornicia poi il tutto con una disperazione latente. La musica è qui una quarta voce, elettronica e malinconica al tempo stesso.
‘In Trance’ stupisce con la sua trama intrecciata e labirintica. Per questo il momento dell’epilogo lascia un po’ d’amaro. Quando i tasselli cominciano a collegarsi alcune sequenze saltano da un significato psicologico e surreale a un corrispettivo fondamentalmente buffo. La fine sembra trasfigurare l’ipnosi in un nodo puramente passionale, con non poco scontento se si pensa all’incipit.
Tuttavia l’allucinata conclusione di Boyle disturba, ma non esige poi molto. Nutrita di energia e di immagini esplode in una deflagrazione dolorosa e sonora. Brucia amore, rancore, illusioni e svela ogni tranello. Guarda l’essere umano nella sua oscurità. Coraggioso o vile. Cosciente o incosciente. Di fatto, implacabilmente egoista.
<<Nessuna opera d’arte vale una vita umana>>.
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Scheda film
Titolo: In Trance (Trance)
Regia: Danny Boyle
Cast: James McAvoy, Vincent Cassel e Rosario Dawson, Danny Sapani, Matt Cross, Wahab Sheikh
Genere: thriller
Durata: 101’
Produzione: Cloud Eight, Decibel Films
Distribuzione: Fox Searchlight Pictures, Pathé
Nazione: Gran Bretagna
Uscita: 29/08/2013.
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