Ci sono delle voci che è impossibile non ricordare e non ricollegare. Tra queste due in particolare hanno segnato letteralmente l’infanzia di tutto il pubblico italiano, ritagliandosi un posto di primissimo piano nei cuori e nei ricordi dei fan: quella di Cristina D’Avena e quella di Giorgio Vanni. Impossibile non ricordare le voci e le canzoni dei due artisti realizzate per le sigle dei cartoni animati che ancora vanno in onda nei canali della TV del nostro paese e che ancora oggi vengono cantate a squarciagola dai fan quando i due si esibiscono.
Così è stato anche per Giorgio Vanni in occasione dell’EtnaComics. Un tripudio da parte dei fan per il cantante (che la sera del primo giorno si è esibito in un piccolo live letteralmente sold out) come avviene praticamente sempre quando Vanni va ospite in fiere del genere. Ma a continuare la scia di successo dell’artista è stata anche la sua collaborazione con diversi Youtubers importanti come Yotobi e iPantellas che hanno consacrato la figura e la voce dell’artista anche davanti ad un pubblico più giovane. In occasione della fiera del fumetto etnea abbiamo incontrato Giorgio Vanni e parlato con lui in esclusiva della sua carriera e del suo lavoro.
C’è una sigla cantata da te alla quale sei più legato?
Ce ne sono tante ma se proprio devo dirne qualcuna direi sicuramente Dragon Ball e Pokemon, sia per il successo che hanno avuto sia per quanto ho amato quelle serie. Infatti mi sono anche tatuato il Drago Shenron e Pikachu (ride ndr).
Una sigla che invece ti sarebbe piaciuto cantare?
Senza troppi dubbi direi Ken il Guerriero.
Oggi, con una maturità diversa, c’è qualcosa che invece faresti diversamente?
Ogni tanto mi capita di ripensare ad alcune cose ma credo sia normale. Però quando ad esempio prendo la metropolitana e mi fermano dei ragazzi che sul treno mi abbracciano perché sono legati alle sigle cantate da me mi emoziono sempre e quindi credo che tutto ciò che ho fatto va bene già così.
A proposito di ragazzi, tu sei una vera e propria icona per i ragazzi degli anni ’90. Qual è invece il tuo rapporto con i cosiddetti “millenials”?
Molto buono. In un’altra fiera abbiamo passato un pomeriggio assieme a Pisa e mi disse: “Il tuo pubblico è molto giovane, non me l’aspettavo”. Credo che il merito sia anche del fatto che faccio molte collaborazioni con Youtubers e quindi anche i più giovani magari sono andato a riscoprire i miei lavori partendo appunto da questi video. Poi grazie a Dj Matrix con “Supereroi” mi stanno conoscendo in tanti anche più piccoli.
Com’è la vita di Giorgio Vanni a parte essere colui che ha cantato alcune delle sigle più famose dell’infanzia di tutti?
Musica e famiglia. La mia vita sta tutto lì. E poi è ovviamente anche dei miei fan. So che molti si aspettano da me che io sia sempre super, non è ovviamente così. Però quando vedo l’affetto del pubblico mi sento sempre incredibilmente bene e lo devo soprattutto a chi mi segue.
Non è nuova l’idea di calare nel contesto sigle cartoni animati anche artisti pop. Ti piacerebbe farlo?
Ho già lavorato con Amedeo Preziosi che a parte essere Youtube è bravo a cantare, lavoro anche con Dj Matrix e poi lavorerò con altri Youtubers. Mi piacerebbe fare però qualcosa con Shade. Quando ci siamo incontrati mi ha espresso un grande affetto e ce lo siamo ripromessi quindi probabilmente la realizzeremo.
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