Con Un Uomo, una Donna, film grazie al quale nel 1966 il regista Claude Lelouch si era guadanato prima il Grand Prix per il miglior film al 19º Festival di Cannes, e poi l’Oscar per il miglior film straniero, è un una pellicola che rimane nella storia del cinema, che al tempo riscosse un incredibile successo ma che, a tanti anni di distanza, viene ricordata più che altro per le innovazioni tecniche, la camera a mano, la fotografia curatissima e i flashback utilizzati in maniera magistrale.
Lelouch aveva già proposto un sequel nel 1995 con Un Uomo, Una Donna Oggi, sempre con i medesimi protagonisti, Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignan, e ora sta per arrivare nelle sale italiane la terza parte della lunga e intensa storia d’amore che il regista francese vuole proporre seguendo negli anni il percorso dei protagonisti.
Trintignan è Jean-Louis Duroc, un tempo campione a livello internazionale di auto da corsa, che ora si trova ora in una casa di riposo. La sua memoria talvolta vacilla ma su un punto rimane stabile: il ricordo della storia d’amore vissuta con Anne Gauthier (Aimée) 50 anni prima. Il figio Antoine ne è consapevole e decide di andarla a cercare. Se Anne accetterà di recarsi a trovarlo, questo forse potrà fare del bene a suo padre. Anne accetta.
I Migliori anni della nostra vita è un film senza precedenti, il primo a rimettere insieme la stessa coppia di grandi attori che aveva fatto di Un Uomo, una Donna un cult. La storia riprende là dove era stata lasciata, cinquant’anni fa. Ma c’è molto di più di tutto questo, perché il quarantanovesimo film di Lelouch è, soprattutto, una singolare fotografia degli aspetti più importanti delle nostre vite, scattata da un cineasta unico e appassionato. Nessun epilogo, nessuna conclusione, solo qualcosa di completamente nuovo.
Il film sarà nelle sale italiane dal 19 settembre.
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