E’ scomparsa improvvisamente Bianca Ferrigni. La redazione di Insidetheshow si unisce al dolore di tutti gli amici, i colleghi, le persone che hanno appreso la triste notizia. Bianca aveva 62 anni (ne avrebbe compiuti 63 a maggio). Viveva nel quartiere Europa di Alessandria e lascia un fratello. Precoce cinefila, grande amante del cinema di Truffaut, penna vibrante dagli echi Nouvelle Vague, dalla curiosità spiccata e sensibile, Bianca Ferrigni, pasionaria in punta di piedi, è stata capo redattore delle pagine di Cultura del giornale “Il Piccolo” di Alessandria dal 2004 al 2014. Riuscì a coltivare la sua grande passione per il cinema fondando assieme a Davide Vignola la testata giornalistica www.Insidetheshow.it. “Inside” in breve tempo si ritaglia uno spazio di tutto rispetto nell’ambito dell’informazione e della critica cinematografica, componendo un team di collaboratori distribuito nella penisola che si relaziona quotidianamente con Bianca. Una passione che la giornalista alessandrina ha cercato e individuato nei suoi collaboratori, di cui amava incoraggiare i punti di vista, lasciando emergere di ognuno la competenza più specifica. “Inside”, con il contributo operoso di Bianca, ha un taglio davvero ambizioso: ad ogni regione o provincia viene offerto uno sguardo privilegiato, si cerca di dare un’attenzione a ciò che succede tra i festival e gli eventi culturali “piccoli” come i cineforum o le rassegne, disseminati nel territorio, che non di rado divengono partner della testata e compongono quella linfa di stimoli e spunti che per un giornale vivo come “Inside” paiono presto indispensabili per salvaguardare la freschezza della scrittura. Allo stesso tempo, lo sguardo sull’informazione del mondo dello spettacolo, del cinema, della musica, è alto, mai pomposo, complice proprio lo slancio animato di Bianca, che ama molto il cinema italiano, di cui sa cogliere le voci emergenti.
Tutti potranno rivedere le sue video recensioni (era assidua frequentatrice del festival di Giffoni, animato dai quei giovani spettatori per i quali stravedeva), ripercorrere le pagine del web e cogliere una delle sue recensioni eleganti e interrogative. Il suo punto di vista su un nuovo film non era mai banale e Bianca cercava il confronto, ascoltava con attenzione il parere altrui, era molto curiosa, audace e pudica quando necessario. Immaginava che il dialogo si potesse costruire, per questo amava pensarsi dentro la mente degli altri, scardinare i pregiudizi e rompere gli steccati. Tra le sue grandi passioni ci furono David Bowie e, recentemente, Luca Marinelli, attore di cui apprezzava le qualità culturali, le scelte e le posizioni. Proprio a proposito di Marinelli, Bianca scrisse un breve articolo su “Inside” il 3 febbraio del 2019, in cui possiamo riconoscere la passione vibrante della giornalista: “Luca Marinelli, forse il migliore tra i nuovi attori del cinema italiano, non ha mai nascosto le proprie idee in materia di discriminazione e di razzismo, schierandosi sempre dalla parte delle minoranze. I frequentatori di internet ben conoscono l’ormai celebre fermo immagine tratto da Lo chiamavano Jeeg Robot, il film di Gabriele Mainetti in cui Marinelli interpreta l’amatissimo personaggio dello Zingaro. Marinelli ha sempre sorriso dei tanti meme (quei post imitativi che diventano virali in rete), ma stavolta non ci sta, e si è scagliato contro chi ha utilizzato la sua immagine per aggiungere contenuti discriminatori, pervasi di odi e intolleranza verso i migranti e le persone di colore. I post sono tutti ricalcati sulla frase dello Zingaro ‘Io solo una coso vojo sapè’. Non appena Luca è venuto a conoscenza del fatto ha pensato subito di rispondere pubblicamente con la creazione di un meme scritto da lui stesso. Siamo tutti con te, Luca, che ancora una volta dimostri di essere, oltre che uno splendido attore, una persona attenta a difendere i più deboli, e tendi volentieri la mano verso persone bisognose di aiuto”. Bianca, eterna vivace cinefila, conclude l’articolo con una considerazione in cui ritroviamo tutta la sua passione e la sua eleganza, ovvero il suo credo culturale: “Sono questi anni difficili per l’Europa e per tutto il mondo, che sembra preferire l’ignoranza e l’arroganza a quella che neanche troppi anni fa si chiamava solidarietà, lealtà e, perché no, buon gusto”.
Proprio con questo spirito aperto e diretto, e con la predilezione per il buon gusto, Bianca Ferrigni aveva intrapreso la conduzione di Insidetheshow, attraverso cui ha potuto difendere l’importanza dello scrivere di cinema (e di musica, teatro, televisione) come un fatto di autenticità e di ricerca di integrazione e dialogo tra le culture, in anni in cui la scrittura e chi scrive sembra vivere un vuoto di senso, uno smarrimento. L’esautoramento della funzione dell’intellettuale e il cambiamento del mondo del lavoro hanno accompagnato lo stravolgimento delle vite delle persone. Bianca Ferrigni ha continuato a ricordarci come sia importante coltivare il proprio gusto e le proprie passioni, che con lei diventavano contagiose, come la sua irresistibile risata, immancabile quando si trattava di proporre ad un collaboratore un articolo con uno sguardo originale, controcorrente o semplicemente personale. Con lei si rideva e scherzava. Poi però il discorso diventava molto serio, puntuale, rigososo. Ci mancherà. Come ci mancherà il suo spirito di cultura, la sua coerenza immancabile celata dietro la sua tenera timidezza.
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