La scorsa notte si è conclusa la cerimonia di premiazione più importante della cinematografia di tutto il mondo, quella che i cinefili aspettano tutto l’anno con trepidazione.
La 92esima edizione degli Oscar, il premio più prestigioso e antico della storia del cinema, ci ha regalato grandi emozioni come tutti gli anni. Come accade spesso da qualche tempo, le star sul red carpet non hanno solo mostrato glamour e luccichio ma anche una profonda sensibilizzazione verso tematiche importanti come l’uguaglianza di genere e la discriminazione razziale. Tra tutte si fa notare Natalie Portman, protagonista indiscussa della sfilata, con il suo abito firmato Dior che non è un semplice vestito haute couture ma uno strumento di denuncia portatore di un messaggio profondo, quello dell’ empowering femminile. Natalie porta con sé alla cerimonia le tante registe donne escluse dalle nomination, con i loro nomi ricamati in lettere dorate sul soprabito nero da lei indossato.
Spike Lee invece omaggia il compianto Kobe Bryant, scomparso recentemente, con un abito viola e giallo con i numeri 2 e 4 cuciti sulla giacca.
Anche per questa edizione la cerimonia si svolge senza un presentatore e ad aprire la serata sono Janelle Monae e Billy Porter che coinvolgono tutta la platea con la loro sensazionale performance canora.
Il primo ad essere premiato è Brad Pitt che riceve la statuetta come Miglior Attore Non Protagonista. Discorso di ringraziamento breve e sentito, in cui dedica la vittoria ai figli, ringrazia il regista Tarantino e il collega e amico Leonardo Di Caprio, aperto da una pungente battuta sull’impeachment: “Ho solo 45 secondi per parlare. Sono comunque 45 secondi in più di quelli che sono stati dati a John Bolton“.
Prevedibili ma sicuramente più che meritati sono gli oscar come Miglior Attore e Migliore Attrice, rispettivamente a Joaquin Phoenix e Renée Zellweger.
Toccante e commovente il discorso di Joaquin che lancia un appello alla lotta contro le disuguaglianze di genere, il razzismo, la discriminazione e la violenza sugli animali. Parla di lotte alle ingiustizie augurandosi che l’umanità riesca finalmente a tirar fuori il meglio di sè, affermando che “il nostro meglio è quando ci supportiamo a vicenda”. Continua ricordando che abbiamo paura del cambiamento ma dobbiamo ricorrere al nostro amore e alla nostra compassione per farci guidare verso le scelte giuste. Infine si commuove ricordando e citando suo fratello River che all’età di 17 anni gli disse “Corri verso il rifugio con amore e la pace seguirà“.
Renée invece si mostra molto serena benché emozionata, e tra i ringraziamenti cita “l’unicità e l’eccezionalità di Judy Garland” che non ha mai avuto l’onore di ricevere una statuetta, dedicando così anche a lei la vittoria meritata per la sua eccezionale interpretazione.
A circa metà serata si assegnano i premi per le musiche e le colonne sonore, dando la possibilità ai vari cantanti di esibirsi sul palco e a sorpresa di tutti appare un Eminem in gran forma che canta Lose Yourself e si aggiudica una standing ovation. Elton John vince il suo secondo oscar per la Miglior canzone originale “I’m Gonna Love Me Again” di Rocketman.
Ad aggiudicarsi la statuetta per la colonna sonora invece è l’islandese Hildur Guonadottir per Joker. Per lei arriva anche una standing ovation dalla platea e nel suo discorso ribadisce quanto importante sia dare alle donne i riconoscimenti che meritano affermando “abbiamo bisogno di far sentire la nostra voce“.
Questo tema è stato più volte richiamato durante tutta la cerimonia e Sigourney Weaver, Brie Larson e Gal Gadot hanno sottolineato il tutto parlando delle “donne super eroine, in questa serata in particolare. Dopo lo show facciamo un fight club, tutti gli uomini sono invitati: chi perde deve rispondere alle domande dei giornalisti su come si sente una donna a Hollywood“. Presentano poi la prima donna direttrice d’orchestra in 92 anni di Oscar: Eimear Noone.
Un pizzico di delusione per i super favoriti della serata, le pellicole con più Nomination che tornano a casa con l’amaro in bocca.
Solo due statuette per Quentin Tarantino e il suo C’era una volta…a Hollywood sulle 10 nomination ricevute e solo 2 anche per Joker che di nomination ne aveva 11. Per The Irishman però è la delusione più grande, che delle sue 10 candidature di statuette non se ne aggiudica nemmeno una. Nonostante la presenza di Joe Pesci, Robert De Niro e Al Pacino, nonostante sia stato definito da Forbes come il film più costoso tra quelli in gara con i 160 milioni di dollari spesi, Scorsese non riesce ad emergere.
1917 era il favorito per la vittoria come miglior film con le sue 10 nomination e invece si aggiudica “solo” premi tecnici comunque molto meritati, ovvero: Miglior Fotografia, Miglior Montaggio Sonoro e Migliori Effetti Speciali.
Tra tutti la rivelazione dell’anno che entra nella storia della cerimonia di assegnazione degli Accademy Awards è Parasite che a dispetto dei pronostici porta a casa ben 4 statuette e soprattutto riceve l’Oscar come Miglior Film, assegnato per la prima volta ad una pellicola in lingua non inglese. Un meravigliato e contentissimo Bong Joon Ho non dimentica di ringraziare Martin Scorsese dicendo di essere cresciuto con i suoi film, attivando un lunghissimo applauso per il grande regista, e Quentin Tarantino ringraziandolo per essere stato “l’unico che metteva i miei film nella lista dei suoi preferiti“.
Di seguito tutte le vittorie:
Miglior Film
Parasite
Miglior Attrice Protagonista
Renée Zellweger, Judy
Miglior Attore Protagonista
Joaquin Phoenix, Joker
Miglior Regia
Bong Joon-ho, Parasite
Miglior Attrice Non Protagonista
Laura Dern, Storia di un matrimonio
Miglior Attore Non Protagonista
Brad Pitt, C’era una volta a Hollywood
Miglior Film d’Animazione
Toy Story 4
Miglior Corto d’Animazione
Hair Love
Migliore Sceneggiatura Originale
Parasite
Migliore Sceneggiatura Non Originale
JoJo Rabbit
Migliore Scenografia
C’era una volta a Hollywood
Migliori Costumi
Piccole Donne
Miglior Documentario
American Factory
Miglior Corto Documentario
Learning to Skateboard in a Warzone (If You’re a Girl)
Miglior Montaggio Sonoro
Le Mans 66 – La grande sfida
Miglior Missaggio Sonoro
1917
Miglior Fotografia
1917
Miglior Montaggio
Le Mans 66 – La grande sfida
Migliori Effetti Speciali
1917
Miglior Trucco
Bombshell
Miglior Film Internazionale
Parasite
Miglior Colonna Sonora Originale
Joker
Migliore Canzone Originale
“(I’m Gonna) Love Me Again,” Rocketman
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