Totò, Peppino e la… malafemmina
Regia: Camillo Mastrocinque; Italia, 1956.
Interpreti: Totò, Peppino De Filippo, Teddy Reno, Dorian Gray.
Ore 19,10 Rai Movie, Canale 24; durata: 98’.
Se dovessimo scegliere un titolo tra quelli interpretati da Totò e Peppino, non sbaglieremmo nell’indicare questo film che presenta almeno due sequenze da antologia: lo “sbarco a Milano” e la dettatura della lettera, che fu da ispirazione per Troisi e Benigni in “Non ci resta che piangere“. L’avvenente Marisa fa perdere la testa a Gianni, nipote dei fratelli Capone, tranquilli campagnoli che si trovano ad affrontare nuovi grattacapi, portando il racconto divertente a note di ironia bonaria lontanissima dai canoni di volgarità della comicità attuale.

Totò, Peppino e la… malafemmina
Opera senza autore
Regia: Florian Henckel von Donnersmarck; Germania, 2018.
Interpreti: Tom Schilling, Sebastian Koch, Paula Beer, Oliver Masucci, Saskia Rosendahl, Ina Weiss.
Ore 20,45 Rai 3, Canale 3; durata: 188’.
Dopo l’Oscar quale miglior film straniero per Le vite degli altri, il regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck torna a raccontare dissidi e i contrasti interiori di un popolo, mostrandoci, in un racconto dai modi televisivi e dalla durata imponente, il percorso delle distorsioni dell’anima in un’epoca in cui l’arte diviene specchio evidentissimo dell’interpretazione dei tempi. Dalla visita del giovane Kurt ad una mostra d’arte “degenerata” nella Dresda del 1937, dove sono esposte e vilipese con intenti “didattici” le opere di Dix, Kokoschka, Grosz, al dopoguerra quando le opere espressioniste e cubiste saranno additate, con nuove motivazioni, quale modello negativo.

Opera senza autore
Una sull’altra
Regia: Lucio Fulci; Italia, 1969
Interpreti: Jean Sorel, Marisa Mell, Elsa Martinelli, John Ireland, Alberto De Mendoza.
Ore 21,10 Cine 34, Canale 34; durata: 99’.
Prima incursione di Lucio Fulci nel genere Giallo, è il film che anticipa L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento ed è tutto giocato sul tema del doppio, attingendo le sue atmosfere in primo luogo La donna che visse due volte di Hitchcock. Fulci però approfondisce meglio i suoi personaggi rispetto agli standard del periodo, e il suo protagonista, l’ottimo Jean Sorel ripreso sovente con dettagli degli occhi che ne rivelano tratti di dubbia moralità, è un personaggio ben lontano dal modello sorridente e da fotoromanzo dell’epoca. La dimensione erotica fa l’ingresso nel cinema thriller italiano anche grazie a questo film.

Una sull’altra
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