L’armata Brancaleone
Regia: Mario Monicelli; Italia, Francia, Spagna, 1966.
Interpreti: Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Gian Maria Volonté, Enrico Maria Salerno.
Ore 21,10 Rai Movie, Canale 24; durata: 120’.
Un soldato di ventura è al comando di un’armata di scialbi e disperati, concepita dall’estro di Mario Monicelli che partecipa anche alla sceneggiatura e persino con la canzone divenuta celebre grazie al film. Vittorio Gassman anticipa paladini strampalati del cinema comico che verrà e la stravaganza dell’insieme, nutrita di memorie letterarie, appare originale e godibile. Sequenze d’antologia come il duello tra Gassman e Volonté nel campo di grano mietuto dalle spade sono la logica conseguenza di un capo-armata che difende la città della costa dall’attacco dei musulmani rischiando di finire impalato. Seguito cinque anni dopo da Brancaleone alle crociate.

L’armata Brancaleone
L’uomo della pioggia
Regia: Francis Ford Coppola; USA, 1997.
Interpreti: Danny De Vito, Matt Damon, Claire Danes, Jon Voight, Mickey Rourke
Ore 21,20 Paramount Network, Canale 27; durata: 135’.
Neolaureato in legge, Rudy diviene presto procuratore e si trova a patrocinare la famiglia di un malato di leucemia al quale l’assicurazione non vuole riconoscere il legittimo risarcimento. Coppola conduce con rigore la battaglia di Rudy contro il corporativismo delle assicurazioni e sfodera un confronto di interpreti che vede Matt Damon impegnato con pesi massimi come Jon Voight e Mickey Rourke. Film dal sapore classico, traspone il racconto di Grisham apportando la giusta tensione, dando voce alla speranza degli ultimi contro il gigante del capitale.

L’uomo della pioggia
Muffa
Regia: Ali Aydin; Turchia, Germania, 2012.
Interpreti: Ercan Kesal, Muhammet Uzuner, Tansu Biçer
Ore 23,05 Rai 5, Canale 23; durata: 94’.
Dai Balcani una dolente opera prima presentata alla Mostra di Venezia: Basri, uomo sulla sessantina, impiegato alle ferrovie, da diciotto anni attende notizie di suo figlio, scomparso dopo aver espresso idee politiche avverse al governo turco. L’incontro con un poliziotto e il loro lungo dialogo è motivo per un confronto che avviene attraverso un intenso scavo psicologico per un film che si cala con compattezza stilistica nelle ombre e nei silenzi della Turchia, partendo dalle storie vere dei desaparecidos kurdi dei primi anni Novanta.

Muffa
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