Lost in Translation
Regia: Sofia Coppola; Commedia, Romantico; USA, 2003
Interpreti : Bill Murray, Scarlett Johansson, Anna Faris, Giovanni Ribisi
Ore 21.00 IRIS Canale 22 Durata: 1h 40m
Dopo “Il giardino delle vergini suicide”, Sofia Coppola scrive e dirige “Lost in Translation” che sarà premiato con l’Oscar per la miglior sceneggiatura, con 3 Goden Globe, con 3 premi Bafta, oltre ad altri numerosi premi tra cui 1 Cesar come miglior film straniero e 1 Nastro d’Argento come miglior regia.
Tra le luci al neon di Tokyo e, per la maggior parte delle scene degli interni, nel Park Hyatt Tokyo, avviene un incontro tra due americani: Bob, interpretato da Bill Murray, e la giovane Charlotte, interpretata da Scarlett Johanson. Il cinquantenne Bob si trova a Tokyo per girare uno spot pubblicitario di una marca di whisky. La venticinquenne Charlotte accompagna il marito, un fotografo in ascesa e molto impegnato nel lavoro. Bob e Charlotte trascorrono molto tempo in albergo e la notte, afflitti entrambi dall’insonnia, si rifugiano nel bar sempre aperto dell’hotel. Notte dopo notte, si conoscono sempre di più. Provano ad uscire dall’hotel andando in qualche altro posto, ma soltanto nel perimetro dell’albergo che li ospita, sentono di poter essere completamente a proprio agio.
Cosa succederà con il trascorrere dei momenti vissuti insieme? Cosa accadrà a due persone cosi vicine, cosi l’una nell’altra? Eppure, apparentemente diverse ma in perfetto equilibrio, come la combinazione del bar newyorchese e del ristorante francese all’interno dell’hotel che li ospita.
Il tema dell’intimità, messo in luce da Sofia Coppola con il dono di una narrazione leggera, offre uno spunto di riflessione su quella alchimia che accade tra due persone alla quale non sappiamo bene attribuire una definizione, poiché, per consuetudine, abituati ad etichettare ciò che avviene tra due individui usando un clichè da ricercare nelle parole come amore, sesso, amicizia. Ma cos è l’intimità? Quando avviene tra due persone, come possiamo, dunque, definire quel tipo di relazione in cui si manifesta? Ma dobbiamo davvero etichettare, catalogare, anziché viverne semplicemente il benessere e la magia? Proprio come Bob che ha a disposizione un interprete per tradurre dal giapponese alla sua lingua e viceversa, e che pensa che ci sia sempre qualcosa di non tradotto in ciò che dice o che gli venga riferito, cosi dovremmo accettare che ciò che conta non è l’esplicitazione letterale di ciò che proviamo o doniamo, ma il senso dell’armonia ed è in questa meravigliosa mancanza di definizione la sua compiutezza.
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