Il Labirinto del Fauno
Regia: Guillermo del Toro; fantastico/guerra, Spagna/Messico 2006
Interpreti: Ivana Baquero, Maribel Verdú, Sergi López, Doug Jones, Ariadna Gil, Álex Angulo
Ore 21,15 – Rai 5, canale 23; durata: 115′
Siamo in Spagna nel 1944. La guerra civile spagnola si è conclusa, col suo strascico di feriti e morti. Durante l’avanzata di Francisco Franco, la vedova Carmen raggiunge il nuovo compagno, capitano dell’esercito, del quale è incinta, insieme alla figlia Ofelia, nata dal primo matrimonio. La bambina, per sfuggire il patrigno ostile, si rifugia in un mondo di fiabe materializzato attraverso la presenza di un fauno inviato a rivelarle la sua vera identità: la dodicenne è la principessa di un regno sotterraneo.
Il labirinto del fauno, attraverso la metafora del mondo fantastico, racconta gli orrori e gli abusi commessi dai franchisti durante gli anni quaranta del novecento. Il Capitano dell’esercito, il patrigno di Ofelia, si rivela la mostruosa incarnazione del fascismo e insieme al suo alter ego ultraterreno, l’Uomo Pallido, trasforma la fantasia in terrore.
Accanto alla dura realtà della Spagna uscita dalla guerra civile, ne esiste un’altra: un regno sotterraneo e segreto abitato da esseri fatati e da un fauno. Grazie a queste creazioni fantastiche, Del Toro riesce a raccontare le terribile storia della guerra, la cui descrizione altrimenti sarebbe risultata troppo cruda e penosa raggiungendo una minore quantità di pubblico. Il film infatti utilizza la metafora soprannaturale per evidenziare la corruzione politica in Messico e le connessioni tra politica, narcotraffico e femminicidi. Nonostante le scelte fantasy ed immaginifiche “Il Labirinto del Fauno” non è affatto indirizzato a un pubblico infantile e resta un film di rara cupezza, drammaticità e intensità. Vincitore di tre Premi Oscar (miglior fotografia, miglior scenografia e miglior trucco) e presentato in concorso al Festival di Cannes 2006, si è rivelato uno straordinario successo di critica.
«E si dice che la principessa discese nel regno paterno e che lì regnò con giustizia e benevolenza per molti secoli, che fu amata dai suoi sudditi e che lasciò dietro di sé delle piccole tracce del suo passaggio sulla terra… visibili solo agli occhi di chi sa guardare.» (monologo finale)
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