Lettere di uno sconosciuto
Regia: Zhang Yumou; drammatico, Cina, 2014
Interpreti: Gong LI, Chen Daoming, Liu Peiqi, Huiwen Zhang, Yan Ni
Ore 21.10, Rai Storia, canale 54; durata: 109′
Regista della cosiddetta quinta generazione del cinema cinese, con un duro passato di lavoratore nei campi e nelle fabbriche, autore del film Lanterne rosse (1991) che lo fece conoscere al pubblico occidentale aggiudicandosi il Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia, Zhang Yumou firma un’opera ambientata nella Cina della Rivoluzione Culturale lanciata negli anni Sessanta da Mao Tse-tung.
Internato in un campo di lavoro, dopo alcuni anni un ex insegnante riesce a fuggire nel corso di un trasferimento in treno e raggiunge la propria casa. Avvisate della sua fuga dal partito, moglie e figlia non possono assolutamente aiutarlo. Anzi, persa l’occasione di ottenere il ruolo da protagonista in un balletto proprio a causa del gesto di ribellione del padre, la figlia (ballerina che frequenta l’accademia di danza) decide addirittura di denunciarlo e rivela alle autorità il suo nascondiglio, nella speranza così di potersi ricandidare al ruolo. Arrestato di nuovo e rimandato nel campo di prigionia, il protagonista farà definitivo rientro a casa dopo tre anni ma il ritorno alla normalità non sarà facile: la moglie ha iniziato a soffrire di problemi mentali e amnesia, mentre la figlia ha lasciato la danza e lavora in una fabbrica tessile.
Storia struggente e di denuncia. «L’Avvenire» ha parlato di “un melodramma dai toni grigi e tetri su un amore ormai divenuto impossibile” che punta il dito contro le “laceranti conseguenze del movimento politico sviluppatosi con Mao”.
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