… e poi lo chiamarono il magnifico
Regia: E. B. Clucher (Enzo Barboni); western, Italia/Jugoslavia/Francia 1972
Interpreti: Terence Hill, Gregory Walcott, Yanti Somer, Harry Carey Jr., Dominic Barto, Enzo Fiermonte, Riccardo Pizzuti, Danika La Loggia, Claudio Ruffini, Tony Norton
Ore 21.10, RaiMovie, canale 24; durata: 120′
Un western insolito e piacevole, per trascorrere una serata di relax senza troppi pensieri.
Dopo l’enorme successo dei due film di Trinità (Lo chiamavano Trinità…, 1970, e …continuavano a chiamarlo Trinità, 1971), il regista romano Enzo Barboni, sotto lo pseudonimo di E. B. Clucher, dirige Terence Hill (qui senza l’amico Bud Spencer) in una storia che lo vede nel ruolo di Thomas Moore, un visconte che dall’Inghilterra giunge nel selvaggio e violento West per prendere possesso dell’eredità di suo padre, nobile inglese che tempo addietro si era rifugiato in America. La sua educazione, le sue buone maniere e la scarsa dimestichezza con le armi da fuoco fanno di lui tutt’altro che un uomo rude. A contatto con una banda di malviventi, amici di suo padre, si innesca una serie di situazioni spassosissime. Per amore di una donna e per reagire alle angherie di un prepotente mandriano, Thomas si sottopone a un rito di iniziazione e si trasforma in un vero uomo dell’Ovest, scoprendo inaspettate doti di cavallerizzo e di pistolero e imparando così a farsi rispettare.
Girato in un’area naturale protetta, nell’odierna Croazia, con un cast internazionale, …e poi lo chiamarono il magnifico è indubbiamente uno dei film minori del western di casa nostra e appartiene al filone più ironico, con toni da commedia, adatto a tutta la famiglia. Paolo Mereghetti ha scritto: “il film è la prova che nel western all’italiana (con un’ambientazione sempre più di maniera) ogni commistione con altri generi è possibile”.
Opera comunque godibile, che si regge sulla simpatia del protagonista.
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