Dracula di Bram Stoker
Regia: Francis Ford Coppola; USA, 1992
Interpreti: Gary Oldman, Winona Ryder, Anthony Hopkins, Keanu Reeves, Sadie Frost, Richard E. Grant
Ore 21,30 Spike, Canale 49; durata: 130’.
Per trascorrere la sera di Halloween a casa, niente di meglio di un film con il principe nero. Nel 1992 Francis Ford Coppola torna alle origini del mito di Dracula scegliendo di rimanere fedele allo spirito dello scrittore irlandese Brian Stoker e realizza uno dei suoi film più visionari, la cui intensa novità è rappresentata innanzitutto dalla consapevole immersione del regista nel genere horror, sebbene il suo lavoro sia sempre una riflessione sul fare cinema nei territori oscuri della psiche. L’ispirazione coppoliana avvolge il racconto che ritorna ai trucchi degli albori cinematografici per dare il senso di un’esperienza preziosa, dove a sorprendere è anche l’evoluzione del personaggio di Mina, una Winona Ryder da manuale che sceglie di innamorarsi del vampiro, adottando una scelta anticonformista e scuotendo la morale repressiva dell’epoca vittoriana. La giovane attrice, che avrebbe prestato il volto appena l’anno dopo alla tessitrice conformista in attesa di mettere in scacco l’aspirante sposo Newland Archer nella New York nuovamente vittoriana ne L’età dell’innocenza di Scorsese, questa volta offre intensità ad un personaggio che appartiene di diritto alle “riscritture” della vicenda di Dracula, come quella di Herzog, portando il suo volto dalla parte del coraggio. Certo, nella memoria degli spettatori resta scolpita la personificazione di Gary Oldman, perfetto nell’aderire alle distorsioni espressioniste di un film libero e ambizioso, la cui visionarietà riconduce all’uso delle ombre e alle scenografie quasi dipinte che si potevano apprezzare ad esempio nel classico Il gabinetto del dottor Caligari (1920). Una lezione di sperimentazione che si cala in un’ottica postmodernista (Pulp fiction è lì da venire) con un linguaggio cinematografico trasformista e un montaggio pronto ad osare, ad affascinare ma soprattutto a tenere desti gli spettatori con repentini cambi di scena. Il conte Dracula di Coppola si nutre di cinema, di tutti i Dracula precedenti di cui “succhia” la forma e le pose, diventando esempio di metabolizzazione e summa del mostruoso reso da Gary Oldman con ineffabile eleganza.
Lascia un commento