John Q.
Regia: Nick Cassavetes; Drammatico; Gran Bretagna, 2001
Interpreti: Denzel Washington, Anne Heche, Robert Duvall, Ray Liotta, James Woods, Laura Harring
Ore 21,17 , IRIS; durata 118’.
Un film che unisce impegno civile a resa spettacolare, nel pieno rispetto dei crismi hollywoodiani.
L’operaio John Q. Archibald è un semplice operaio di fabbrica che deve far fronte alla malattia del figlio, che necessita di un urgente trapianto di cuore. L’uomo però non ha la somma necessaria per pagare l’intervento e quando l’assicurazione gli nega la copertura delle spese mediche, si barrica all’interno del pronto soccorso e armato di pistola, prende in ostaggio medici e pazienti del pronto soccorso.
Il regista Nick Cassavetes, figlio di John Cassavetes e di Gena Rowlands, si chiede cosa sarebbe disposto a fare un padre pur di salvare la vita del suo unico figlio.
Il film prende spunto da un reale fatto di cronaca e si ispira anche alle esperienze personali del regista (La figlia minore di Cassavetes, Sasha, è nata con una malformazione cardiaca), ma soprattutto tocca un tema molto scottante per gli Stati Uniti: gli esorbitanti costi della sanità che impediscono a chi non ha mezzi economici, di potersi curare in modo adeguato.
La trama di John Q è ispirata a un drammatico episodio avvenuto in Canada a Capodanno del 1999. Poco prima della mezzanotte del 31 dicembre, il 26enne Henry Masuka si è presentato con il figlio di 3 mesi al pronto soccorso del St. Michael’s Hospital di Toronto. L’uomo ha detto che il bambino aveva difficoltà a respirare e ha richiesto assistenza immediata. Quando gli è stato comunicato che avrebbe dovuto attendere 45 minuti l’arrivo di un pediatra, ha dato in escandescenze e ha tirato fuori da un asciugamano che aveva con sé un pistola. A quel punto, ha preso in ostaggio un medico, gli ha puntato l’arma alla testa e lo ha bloccato a terra. Nel giro di pochi minuti, sul posto è intervenuta la SWAT. L’agente che guidava la squadra, Jim Bremner, ha raccontato al Toronto Star che ha provato a fare ragionare l’uomo, ma che “sembrava in trance”. Poi, Masuka ha detto che aveva intenzione di mettere fine a quello che stava facendo e si è mosso “in modo brusco e aggressivo verso il medico”. Allora, Bremner gli ha sparato. Henry Masuka è morto poco dopo. In seguito, è emerso che l’arma che aveva con sé era una pistola ad aria compressa.
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