Il sorpasso
Regia: Dino Risi; drammatico, Italia, 1962
Interpreti: Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Jean-Louis Trintignant, Claudio Gora, Luciana Angiolillo, Luigi Zerbinati.
Ore 23.27, Iris; durata: 105′
Un film dalla trama talmente geniale ed innovativa da risultare incompreso e finire snobbato al momento della sua uscita, nel 1962, ma destinato a segnare la storia del cinema e ad essere imitato e citato all’infinito. Fonte di ispirazione per il successivo road movie – genere di cui Il Soprasso fu in assoluto il capostipite – Easy Rider, il film di Dino Risi (Una Vita Difficile, I Mostri…) fotografa un’Italia che con incoscienza e illusorio benessere, sta già sfiorando il baratro della crisi. Sceneggiato dallo stesso Risi insieme ad Ettore Scola e Maccari, con la colonna sonora curata da Riz Ortolani, vincitore di un David di Donatello e di un Nastro d’Argento nel 1963, Il Sorpasso è stato anche inserito nella lista dei 100 Film Italiani Da Salvare, le “100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978.
Il giorno di Ferragosto due amici che si conoscono da poco, uno studente universitario un po’ timido (Jean-Louis Trintignant) e un quarantenne immaturo (Vittorio Gassman) e amante delle belle donne, alla guida della sua Lancia Aurelia B24, passano insieme la giornata, spostandosi con l’auto dalla Versilia alla Costa Azzurra. Le ore scorrono velocemente in un susseguirsi di episodi tragicomici, fino all’epilogo inatteso…
Il finale de Il sorpasso – su cui spingeva Cecchi Gori – era decisamente più positivo, e prevedeva i due protagonisti sfrecciare assieme all’avventura. Risi invece immaginava una soluzione molto più tragica. Fecero quindi una scommessa: se il giorno seguente all’ultima ripresa ci fosse stato bel tempo, avrebbero girato il finale voluto da Risi, in caso contrario quello di Cecchi Gori. L’ultimo giorno di lavorazione il cielo era limpido e splendente. Risi vinse la scommessa e il film passò alla storia del cinema.
Il Sorpasso fu un successo non solo italiano ma internazionale, tanto che in Argentina è rimasta la convinzione che la parola “sorpasso” sia sinonimo di “spaccone”.
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