Anche quest’anno i due riconoscimenti per sensibilizzare i giovani registi sull’importanza di traduzione e accessibilità, sono stati assegnati con i riconoscimenti SUB-TI e SUB-TI ACCESS a due progetti premiati al TORINO FILM LAB 2020/ Sezione FeatureLab.
Il Premio SUB-TI è andato a “Heartless” (Brasile/Francia/Germania) di Nara Normande & Tião, prodotto da Emilie Lescalux e Justin Pechberty, mentre il Premio SUB-TI ACCESS è stato assegnato a “Karaoke King” (Italia/USA) di Federica Gianni, prodotto da Tatiana Bears e Lara Costa-Calzado. I riconoscimenti consistono nell’offrire ai due progetti premiati rispettivamente i sottotitoli in una lingua europea e i contenuti accessibili ai disabili sensoriali.
I Premi SUB-TI e SUB-TI ACCESS sono nati, infatti, allo scopo di sensibilizzare i giovani filmmaker sull’importanza della traduzione dei film e della realizzazione delle versioni accessibili.
“Siamo molto orgogliosi di sostenere FeatureLab da diversi anni, assegnando SUB-TI Award e SUB-TI ACCESS Award, – sottolinea Federico Spoletti, Managing Director di SUB-TI LTD e SUB-TI ACCESS Srl -. L’esperienza dei giovani registi e produttori che partecipano al Torino Film Lab è davvero unica e straordinaria. Diventano rapidamente dei veri professionisti della film industry. Credo che le nuove generazioni di filmmaker debbano essere consapevoli dell’importanza della qualità dei sottotitoli e della necessità di produrre le versioni accessibili, non solo per senso civico o perché esiste una normativa che lo impone, ma perché parliamo di un segmento di pubblico enorme, che non può essere trascurato e che ha il diritto di fruire dei contenuti culturali come tutti. Sono convinto che sia molto appropriato premiare e promuovere il cinema inclusivo, conferendo premi ai registi che si impegnano in questo senso. Credo anche che per i giovani registi, avere l’opportunità di vedere il proprio film distribuito in modo da renderlo accessibile a tutti, incluse le fasce di pubblico solitamente svantaggiate, rappresenti un valore aggiunto significativo”.
Molto spesso, infatti, registi e produttori impiegano diversi anni a sviluppare il proprio progetto, prestando però scarsa attenzione a come la loro opera verrà percepita dal pubblico straniero, nonostante la consapevolezza che oltre il 50% degli spettatori di un film parla una lingua diversa da quella in cui è stato girato. Ancora oggi inoltre c’è poca considerazione rispetto alla necessità di creare anche i contenuti accessibili ai disabili sensoriali, anche se le Nazioni Unite confermano che una persona su sei a un certo punto della sua vita avrà una qualche forma di disabilità visiva o uditiva.
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