Warm Bodies
Regia: Jonathan Levine; Horror/Romantico; USA, 2013
Interpreti: Nicholas Hoult, Teresa Palmer, Analeigh Tipton, Rob Corddry, Dave Franco, John Malkovich.
Ore 21,10 Italia 2, Canale 66; durata: 89’.
“Chi dice che il romanticismo è morto?“, “Non c’è niente di più eccitante di una ragazza con un cervello”, “Corpo freddo, cuore caldo”. “Lui è già morto, ma si può scaldare”, sono solo alcuni dei divertenti slogan a doppio senso – trattandosi di uno zombie/romance – con i quali “Warm Bodies”, è stato pubblicizzato sulle locandine del film, tratto dal romanzo post-apocalittico di Isaac Marion scritto nel 2012 (edito in italia dalla Fazi Editore) e ambientato a Seattle.
Il binomio amore-orrore non è poi così strano, almeno in letteratura, soprattutto se l’orrore è sinonimo di morte, nell’eterno topos eros & thanatos. Ma “Warm Bodies”, che potrebbe essere riduttivamente scambiato per una commedia giovanilistica a tinte rosa e qualche schizzo di sangue, essendo prodotto dagli stessi della saga di Twilight, è invece un vero horror – l’elemento fantasy c’è, gli immancabili zombie, proteiformi di tutte le condizioni umane, pure – nel quale non mancano però anche il senso dell’umorismo e il divertimento.
Un virus misterioso ha sconvolto la nostra civiltà, trasformando le sue vittime in zombie senza cervello, senza ricordi della propria vita passata. L’umanità superstite vive rinchiusa in bunker blindatissimi, a capo dei quali vi è lo scienziato Grigio, interpretato da John Malkovich. Un giorno come un altro, una squadra di uomini in ricognizione, alla ricerca di medicinali, si imbatte in un gruppo di zombie affamati. Uno di loro, R. (Nicholas Hoult), resta colpito da Julie (la figlia di Grigio) e, invece di mangiarne il cervello, decide di salvarla. In R. (ricorda a malapena l’iniziale del suo nome e niente altro) iniziano a riaffiorare sensazioni ed emozioni che non sono più solo quelle primarie. La convivenza con Julie produce nel ragazzo zombie cambiamenti fino ad allora impensabili, che lo portano a credere che quel legame possa rappresentare la salvezza per l’umanità e i suoi simili. Ma oltre agli zombie, esistono anche gli “ossuti”, morti viventi che hanno rinunciato inesorabilmente alla loro parte umana, non recuperabili, ferocissimi e temibili anche per i morti viventi comuni.
Warm Bodies è il film giusto per nutrire l’adolescente che è in noi e anche per guardarci attorno con occhi nuovi, perchè la pur trita e ritrita metafora zombie – rimane rivelatrice della contemporaneità all’interno della quale ci muoviamo.
Il regista, Jonathan Levine, nel 2008 ha vinto l’Audience Award al Sundance Film Festival per il film “Fa’ la cosa sbagliata“, da lui diretto e scritto. Una curiosità: il protagonista, R. (Nicholas Hoult) si rivelò giovanissimo – era il bambino – nella commedia di successo “About a Boy“, con Hugh Grant.
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