Lo chiamavano Jeeg Robot
Regia: Gabriele Mainetti; Commedia, Fantascienza; Italia, 2015
Interpreti: Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei, Francesco Formichetti, Daniele Trombetti.
Ore 21,10 Rai Movie, Canale 24; durata:2 ore.
Nel 2015 Gabriele Mainetti realizza un film destinato a rimanere nella storia del cinema italiano: “Lo chiamavano Jeeg Robot”. Scritto da Nicola Guaglianone e Menotti, il film avvince con i superpoteri dell’anime giapponese e sorprende con l’incanto della scoperta di un mondo interiore di ogni personaggio nel profilo schiacciante della metropoli.
In una Roma attraversata da una serie di attentati dinamitardi, Enzo Ceccotti è un ladro. Un giorno, inseguito dalla polizia per il furto di un orologio, si getta nel Tevere per non essere catturato. Sott’acqua verrà a contatto con delle sostanze radioattive contenute in alcuni barili nascosti sul fondo. Rientrato a casa, nel quartiere periferico della città, trascorrerà la notte con febbre alta, risvegliandosi al mattino completamente in forma e con una forza strabiliante. Per vendere l’orologio rubato si incontrerà con Sergio, uno dei membri di una banda criminale, capeggiata dallo “Zingaro”. Sergio gli propone un recupero di cocaina su commissione dello Zingaro, che sta operando per conto di alcuni camorristi napoletani, al quale contatto tiene molto. Andranno prima a casa di Sergio dove vive con la figlia Alessia, una ragazza con dei problemi psichiatrici appassionata di Jeeg Robot, al punto da confondere il mondo reale con quello fantastico.
La vicenda, trascina lo spettatore nel susseguirsi degli eventi sostenuti da un ritmo coinvolgente dal punto di vista visivo ed emotivo con il tema portante sulla capacità di riconoscere i propri poteri e superare l’egoismo nell’uso personale e di metterli a disposizione dell’umanità. La rinascita di un uomo che avviene attraverso l’incontro con la propria consapevolezza. Aiutata, stimolata, sostenuta dalla potenza ma anche dalla poesia di un incontro inaspettato, con una creatura come Alessia. Apparentemente fragile per una innocenza riconquistata o ricondotta attraverso il dolore, che la porta a guardare il mondo con nuovo stupore, coinvolgendo e purificando i sentimenti inquinati dall’età adulta in un contesto avverso di chi le è a fianco. Questi sono i suoi superpoteri e che ne fanno un ulteriore supereroe della storia.
8 David di Donatello a questo film che ci ha restituito gli occhi dello stupore e ciò che manca di più agli anni che stiamo vivendo: la speranza che da qualche parte dentro di noi qualcosa possa davvero cambiare e restituirci la nostra vera identità, in armonia con noi stessi e con la comunità di cui facciamo parte.
Lascia un commento