A tredici anni dall’esordio con Pitch Black e a nove da The Chronicles of Riddick l’antieroe dello spazio, ispirato ai personaggi creati da Jim e Ken Wheat, riappare grazie all’attore colosso di Hollywood: “Richard V. Diesel”. Promessa mantenuta per i fan che da anni gli chiedevano il terzo capitolo della saga.
Oltre a sopravvivere su un pianeta sconosciuto e pericoloso dove i Necromongers lo hanno tradito e abbandonato, Riddick ha la delicata missione di recuperare la linearità di Pitch Black, fare dimenticare il crollo di The Chronicles e mantenere alta l’attenzione pur senza il guizzo della novità. Compito arduo ma non impossibile. Per sua stessa ammissione infatti il regista David Twohy pare abbia imparato qualcosa dall’esaltazione fallimentare precedente. Riappaiono così le atmosfere rarefatte di Pitch Black. Le luci accecanti in contrasto col buio assoluto. Le ambientazioni rugginose e ostili.
L’azione secca e decisa ricorda la forma migliore del Furiano che sembra tornato al suo quieto orgoglio e ai nervi saldi. Mezzora di recupero prima dell’arrivo dei mercenari. Poi nella seconda parte del film quella che sembra la ripresa della space opera più ostacolata degli ultimi anni (è già dai tempi di The Chronicles che Diesel lotta con gli studios per realizzare il sequel) cade in un campo minato. In senso letterale e anche “abbattuto”.
Chiacchiere insulse e battute sporche di quinta elementare trasformano il personaggio di Diesel in una specie egocentrica e noiosa di antieroe. Insieme all’acutezza che lo faceva stare sempre un passo avanti (non per l’imbecillità del nemico, ma perché era Riddick), inciampa anche lo stile coatto fuso con la simpatia burbera e solitaria che lo distingueva. Il suo “lato animalesco” appare saccente e da tostamente laconico diventa sinteticamente montato. Colpa di uno script sottovalutato e di alcuni interpreti che vagano nella storia in qualità di beoti. Litigano, pregano e aspettano l’assalto. Matt Nable aggiunge un legame col passato, segno di continuità e coerenza, Riddick torna a dominare il buio, anche se prima di attivarsi resta molto nell’ombra. Ci si rifà grazie all’ottima scenografia e alcune brillanti azioni, ma è difficile salvare il regista dalla sua incuranza di presentare una trama superficiale e di usare dialoghi troppo stolidi.
La ciliegina amara arriva con la battuta riciclata da Pitch Black: <<non è di me che dovete avere paura>>. Lo affermava nel 2000 e niente è cambiato. Un peccato di regressione che può fare piacere agli amanti dello shi-fi spacca ossa, ma anche (e soprattutto) dispiacere, a tutti gli altri.
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Scheda film
Titolo: Riddick
Regia: David Twohy
Sceneggiatura: David Twohy
Cast: Vin Diesel, Jordi Molla, Matthew Nable, Katee Sackoff, Dave Bautista, Bokeem Woodbine, Raoul Trujillo, Karl Urban, Nolan Gerard Funk
Genere: fantascienza
Durata: 119’
Produzione: One Race Productions, Radar Films
Distribuzione: Notorius Pictures
Nazione: Usa
Uscita: 05/09/2013.
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