Il 2020 è stato un anno molto difficile, nel quale sono avvenuti fatti che avremmo ritenuto impensabili, inverosimili. Ogni aspetto della nostra esistenza ne è stato colpito, persino la sfera dello svago, del sogno, dell’immaginazione (colta, seria, giocosa…) che può prendere qualsiasi tipo di forma: il cinema.
Tra paure, angosce e privazioni, la pandemia ci ha negato anche il rifugio consolatorio nella nostra amata sala cinematografica. Certo – penseranno in molti – il cinema era già in crisi da prima, tante sale stavano chiudendo. Si prevedeva che la visione collettiva, al buio, sul grande schermo, sarebbe andata a morire, predestinata dalla diffusione del cinema on demand, dalla visione casalinga. Può darsi.
Cosa accadrà nel 2021? Chi si rialzerà in piedi, chi avrà chiuso per sempre? I pop corn, il vicino rumoroso, la signora che commenta ad alta voce, la mano furtivamente apparsa sulla spalla, un bacio rubato, la luce che si accende all’improvviso, accecante, quel senso di stordimento fuori dalla sala, all’aria, come se si tornasse da un viaggio lontano… Farà tutto parte di un passato che credevamo avanzare lento ed invece ci ha colto di sorpresa, alle spalle?
Qualche lungometraggio, tra i migliori del 2020, ha fatto in tempo ad uscire nelle sale, come il bellissimo Volevo Nascondermi, di Giorgio Dritti, o Ritratto della Giovane in Fiamme della francese Céline Sciamma, altri direttamente sulle piattaforme del futuro (su Netflix: il concitato dramma a perdifiato Diamanti Grezzi dei fratelli Safdie, Mank di David Fincher, oppure 5 Bloods – Come fratelli di Spike Lee…) altri, italiani, pur attesissimi, hanno preferito aspettare, come Freaks Out di Gabriele Mainetti o Diabolik dei fratelli Manetti, in questo anno infernale caratterizzato dal caos e dall’incertezza.
Il piccolo gioiello poetico tedesco Undine – un amore per sempre di Christian Petzold, il polar spirituale francese Roubaix – Una luce di Arnaud Desplechin, il meraviglioso e doloroso Sorry We Missed You di Ken Loach (del 2019 ma uscito – sì, uscito nelle sale – in Italia nel 2020) o l’esplosivo film cileno Ema di Pablo Larrain, li avete persi? E che fatica scovare il letterario e farneticante horror The Lighthouse di Robert Eggers, girato in bianco e nero tra gabbiani furibondi e canti di sirene…
A un certo punto tutti i giornalisti non parlavano d’altro che di Tenet, film evento di Christopher Nolan, uscito nonostante la pandemia. E Richard Jewell, il film perfetto del 90’enne Clint Eastwood, il tenero Jo Jo Rabbit di Taika Waititi o Borat 2, il folle sequel, uno dei pochi lavori a parlare della pandemia, siete riusciti a vederli? Dove e come?
Tra gli italiani, oltre al sopracitato Volevo Nascondermi, c’è Le Sorelle Macaluso di Emma Dante, su Rai Play la prima versione teatrale, quella cinematografica è visionabile in streaming su Chili e Google Play. Imperdibile anche Notturno di Gianfranco Rosi, che affronta il tema della guerra civile, visibile su Amazon Prime. Lontano Lontano di Gianni Di Gregorio è uno dei delicati e quasi inosservati doni del 2020, come Assandira di Salvatore Mereu, Non odiare di Mauro Mancini, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2020 e il film di Sydney Sibilia L’incredibile storia dell’Isola delle Rose.
Ema di Pablo Larrain
In tutta questa confusione Inside The Show e i suoi redattori non vi hanno abbandonato mai, vedendo tutto ciò che potevano e consigliandovi, ogni giorno, il film migliore in TV della serata, quel Film sul Divano che poteva essere una rassicurante compagnia, in attesa di qualcosa di meglio. In attesa di poter tornare al Cinema. Non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, perchè la situazione in cui ci troviamo, spiazzante ed inaspettata, che ha portato alle reazioni più disparate, ci ha trasportati in un film di fantascienza nel quale non avremmo voluto trovarci, e del quale non possiamo prevedere l’esito. Tuttavia tra le poche certezze del prossimo anno, ce ne saranno due. Una è che la pagina di Inside The Show sarà sempre presente a raccontarvi il cinema, da dentro, italiano, indipendente e internazionale, con la passione e l’amore di ogni giorno. L’altra è che se il cinema è davvero morto, allora bisogna dire: evviva il cinema! In qualsiasi forma, in qualsiasi formato, l’arte troverà il modo di sopravvivere, perchè se le funzioni vitali di base, come mangiare, sopravvivere e consumare ci fanno restare in piedi come fantocci o zombie di Romero, è l’arte ciò che ci anima e dona il soffio vitale che ci rende diversi da piante o animali. E questa condanna o dono che sia, di certo di origine divina, nulla e nessuno potrà portarcela via.
Il 2021 sarà migliore del vecchio anno, anzi sarà bellissimo, perchè potrebbe presentarci l’occasione per un riscatto, per tornare ad apprezzare quello che abbiamo dato per scontato e capire quali sono le cose importanti. Forse proprio quelle che abbiamo rischiato di perdere.
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