Wonder
Regia: Stephen Chbosky; Drammatico; USA, 2017
Interpreti: Jacob Tremblay, Julia Roberts, Owen Wilson, Izabela Vidovic, Mandy Patinkin, Daveed Diggs.
Ore 21,10 Rai Movie, durata: 113’.
“Wonder” è stato un bestseller internazionale in cima alle classifiche del New York Times dal 2012, ed è un libro che ha commosso più di cinque milioni di lettori. Farlo diventare un film era un’occasione d’oro e un grande rischio. Perchè l’opera della scrittrice R.J. Palacio, anche se parla di un bambino nato con una grave deformazione alle ossa del volto, non è affatto melensa e melodrammatica, ma emozionante, ironica e divertente e se strappa qualche lacrima, sono di più i sorrisi che dona. Questa “riflessione sulla gentilezza”, come si proponeva d’essere il libro è diventato un film, grazie ad una squadra che parte dai produttori Lieberman e Hoberman, che hanno voluto fortemente realizzarlo, il regista Stephen Chbosky, a sua volta sensibile e attento alle tematiche adolescenziali – suo il successo di “Noi Siamo Infinito”, di cui è scrittore e regista – ed infine la stessa autrice del libro, Palacio, che ha collaborato al film.
Oltre alla paura della lacrima troppo facile, considerato il potente carico emotivo della storia, c’era anche un altro rischio. Alcuni registi, prima che fosse scelto Chbosky, avevano pensato di non mostrare il volto deforme del protagonista. Al contrario, per la scrittrice era fondamentale che fin da subito il pubblico familiarizzasse col viso del piccolo August, detto Auggie. Perchè Auggie è un bambino normalissimo di dieci anni, proprio come tutti gli altri. Anzi, dietro la sua dolcezza e fragilità, si nasconde un ragazzino forte e carismatico, capace di trascinare con la forza del suo sorriso, tante altre persone, bambini ed adulti. Il principale problema del protagonista, non è il suo aspetto, né le tante operazioni che ha dovuto subire nel corso dell’infanzia, ma le reazioni, spesso sconsiderate, delle persone che lo vedono, lo guardano con stupore o commiserazione e non riescono a smettere di fissarlo.
Per questo il momento in cui Auggy , che ha sempre studiato a casa, si accinge ad iniziare la prima media, è particolarmente difficile da affrontare, sia per lui che per la madre, Julia Roberts, capace di trasmettere emozioni con grazia e l’ironico padre Owen Wilson. La storia del film e anche del libro che si muove in parallelo, non è dedicata solo ad Auggie, ma a tutti quelli che portano con sè un fardello, anche coloro che sono apparentemente belli, perfetti, normali e felici, come nella realtà non è mai nessuno. Ecco quindi la storia di Via, la sorella maggiore di August (Izabela Vidovic) , che lo ama profondamente ma la cui vita è messa del tutto in ombra dalla sua. La migliore amica di Via, la bella Miranda (Danielle Rose Russell), che si scoprirà non essere poi così perfetta come appare…. E dai tanti bambini, amici ed antagonisti che hanno un ruolo nella vita di Auggie. I capitoli successivi al libro “Wonder”, che sono dedicati alla storia privata di alcuni dei coprotagonisti, vengono accennati anche nel film, dando vita ad una vicenda corale di destini intrecciati.
“Wonder” risulta così un film all’altezza del libro, ben sceneggiato, avvincente, emozionante, autentico, delicato e adatto a tutte le età, che insegna ad essere coraggiosi, ma soprattutto gentili, con se stessi e col prossimo.
La poetica immagine iniziale, ripresa nel finale, frutto di un accurato studio sulla psicologia del protagonista, vede il piccolo Auggie fluttuare nello spazio senza gravità, nella sua cameretta che è un cielo notturno punteggiato di stelle. Non sarà facile per lui scendere nel mondo vero, affrontare le sue regole e i suoi sguardi. Ma non siamo in fondo tutti degli astronauti, provenienti dal mistero del proprio universo che devono imparare a camminare sulla terra, cercando di cavarsela nel modo migliore possibile…?
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