Dallo scorso 21 dicembre quarantacinque milioni di utenti hanno visto Bird Box in soltanto una settimana, facendolo diventare il secondo film originale più visto di sempre su Netflix, con 89 milioni di visualizzazioni. Il film è tratto dal romanzo di successo ambientato in un futuro post apocalittico La morte avrà i tuoi occhi (in originale Bird Box) di Josh Malerman.
Malorie (Sandra Bullock) è una pittrice single in attesa di un bambino, con alle spalle genitori poco accudenti, tutt’altro che convinta della maternità che l’attende, il cui unico riferimento affettivo sembra essere la sorella Jessica (Sarah Paulson). Dopo aver fatto un’ecografia in ospedale insieme ad essa – nel frattempo il telegiornale parla di una strana “epidemia” di morti insolite e suicidi di massa in varie parti del mondo – la loro macchina sbanda e finisce fuori strada, a causa di una sorta di delirio generale di follia che sta colpendo le persone accanto a loro. Jessica, dopo aver visto “qualcosa” nell’aria, si lancia contro un camion della nettezza urbana in corsa, suicidandosi sotto gli occhi sconvolti della sorella. Incinta, sballottata e semicalpestata, Malorie troverà inizialmente riparo ed aiuto in una casa abitata da altre persone, tra le quali il cinico ed imprevedibile proprietario, John Malkovich.
Cosa rende la gente pazza, al di fuori del riparato ambiente domestico? Il pericolo viene al di là delle quattro mura, dal mondo esterno. Assodato che non si tratta di un virus, perchè colpisce esclusivamente chi sta fuori casa e “vede” all’improvviso qualcosa, è nell’aria, nella luce?
Bird Box, letteralmente casetta per gli uccelli, è un thriller con accenti orrorifici che gioca su piani quanto mai attuali e popolari. Il fatto che la perdita del bene dell’intelletto e la conseguente morte provenga da quel che vediamo ha una forte valenza rivelatoria, nell’era del mediatico ad oltranza, nella quale tutto ciò che sappiamo del mondo e percepiamo del di fuori, ci proviene proprio dalle immagini. Siamo bombardati dal visivo, ma è da esso che proviene il pericolo. Di questo i più accaniti spettatori di film e serie in streaming sembrano essere convinti, visto anche il successo di Black Mirror, la serie televisiva britannica che riflette sull’oscuro potere dello schermo nero: televisore, monitor o smartphone.
Il film di Susanne Bier tenta qualche riferimento letterario, inserisce una meta-storia, perchè uno dei superstiti è un aspirante scrittore, fissato coi complotti, con la fine del mondo e che vorrebbe fare di quel che vive un libro di fantascienza. Inutile dire che sarà tra le prima vittime ad essere falcidiate dal Male. Si tratta di alieni? Demoni?
Quel che resta, l’unico modo per salvarsi, è non guardare. Mallory arma se stessa e coloro che ama di una bella benda per gli occhi ed impara ad andare in giro per un mondo di oscurità, denso di assassini, folli e mostruosi pericoli, senza mai guardare.
Eppure non è questo il focus principale del riuscito, adrenalinico ed avvincente thriller Bird Box, che sceglie invece di fondare il suo cuore sul sentimento della maternità e la difesa dei bambini, proprio come il suo felice predecessore: A Quiet Place di John Krasinski.
Mallory impara ad essere una madre e per amare un figlio, nel senso più ampio del termine, deve prima pacificarsi coi demoni del passato – quei genitori anaffettivi che però le hanno insegnato, con molto profitto e preveggenza, a sparare e cavarsela da sola. Mallory impara ad amare e di conseguenza anche ad affidarsi, al rischio di perdere l’oggetto del suo amore.
Bird Box, onesto horror ricco di spunti esaltanti mai pienamente percorsi (varrà la pena leggere il libro), fa leva su una consapevolezza più o meno inconscia, riuscita proprio perchè suggerita – non è il principio della fiabe quello di parlare per metafore e non rivelare mai apertamente…? – e parla ai bambini che siamo, ai genitori che abbiamo tutti paura di essere o diventare. La performance del premio Oscar Sandra Bullock è ineccepibile, per un film che le è stato cucito addosso e le permette di muoversi nei registri che le sono più congeniali.
Il mestiere del suo personaggio, prima che si scatenasse l’apocalisse, era quello di dipingere, cioè filtrare la realtà, il visibile, attraverso la sua sensibilità e la sua personale interpretazione del mondo. Mallory sopravvive grazie alla sua capacità di vedere attraverso, di interpretare e sentire. Le uniche creature in grado di avvertire il pericolo e di avvisarci dell’arrivo delle presenze oscure la cui visione ottenebra il cervello e passa attraverso gli occhi (organi imperfetti, fallibili), sono gli uccelli. Simboli ancestrali ed onirici di ciò che più è libero e rifugge maggiormente alla materia, cioè l’anima.
Genere: Drammatico, Fantascienza, Horror
Anno: 2018
Regia: Susanne Bier
Attori: Sandra Bullock, Sarah Paulson, Rosa Salazar, Machine Gun Kelly, John Malkovich, Trevante Rhodes, Lil Rel Howery, David Dastmalchian, Jacki Weaver, Taylor Handley, Danielle Macdonald, Happy Anderson
Paese: USA
Durata: 117 min
Distribuzione: Netflix
Sceneggiatura: Eric Heisserer
Fotografia: Salvatore Totino
Montaggio: Ben Lester
Produzione: Bluegrass Films, Chris Morgan Productions, Universal Pictures
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