Il 10 Novembre è arrivato in libreria L’uomo vestito di nero, il nuovo libro di Stephen King, con copertina rigida e arricchito dalle bellissime illustrazioni di Ana Juan.
All’interno troviamo anche il racconto di Nathaniel Hawthorne, Il giovane Signor Brown, che è stato la fonte di ispirazione di King per la stesura di questo racconto.
L’uomo vestito di nero non è un inedito, era stato già presentato all’interno della raccolta di racconti Tutto è fatidico del 2002. Essendo stato nominato miglior racconto Horror al World Fantasy Award e avendo vinto anche l‘O. Henry Award, il racconto più classico e apprezzato di Stephen King meritava un’edizione speciale come questa.
Le illustrazioni della pittrice Ana Juan riescono a permettere al lettore di empatizzare con il protagonista ad un livello superiore. Incredibilmente espressive oltre che veramente molto belle, ci fanno passare dal relax del bosco in riva al fiume al terrore che l’elegante uomo in nero porta con sé.
La storia è ambientata nell’America rurale del 1914, a Castle Rock nel Maine, luoghi tanto cari allo scrittore. In questo periodo la natura è parte fondamentale della vita delle persone e le magnifiche descrizioni, in cui Stephen King eccelle sempre, ci fanno assaporare la tranquillità del momento, mentre la mamma del protagonista prepara il pane, o mentre Gary arriva al fiume e si rilassa con il rumore delle acque e l’umidità del bosco dai grandi e fitti alberi. Tutto questo riesce a far rilassare il lettore e a riempirlo di aspettative.
Gary è un uomo molto anziano che sente la vita lasciare il suo corpo ogni giorno di più, e decide di scrivere in un diario un evento singolare accadutogli da bambino, che è forse l’unico ricordo ancora molto vivido nella sua mente ormai annebbiata dall’età.
A 9 anni, l’anno dopo la morte del fratellino per un incidente, una mattina decide di andare a pescare da solo, nonostante i genitori fossero preoccupati e per niente contenti della sua decisione. Proprio mentre si rilassa sulla riva del fiume fa il suo incontro con uno strano individuo.
Viene avvicinato da un uomo singolare, filiforme, elegante, vestito di nero che odora fortemente di zolfo e putrefazione. Osservandolo meglio nota che gli occhi sono rossi come brace viva e la sua bocca sembra una fornace. Non è tanto il suo aspetto a terrorizzarlo ma ciò che l’uomo gli dice.
La vera essenza del racconto infatti non è tanto che il bambino venga spaventato da questo uomo nero che sembra voglia mangiarlo, ma quanto il suo sadico piacere di insinuarsi nella sua mente per destare il dubbio che la sua mamma stia morendo proprio mentre loro stanno parlando, per una puntura di ape. Stessa morte del suo fratellino l’anno prima. Così inizia la tensione per il lettore, che sente salire l’ansia insieme al protagonista, in una lotta contro il tempo per cercare di scappare e salvarsi da questo demonio, e al tempo stesso correre ad accertarsi che la sua mamma sia ancora viva.
Questo racconto è una bellissima e particolare edizione da non perdere per i collezionisti e gli appassionati di King, un racconto breve dalla grande intensità che vuole mostrare come, anche quando tutto sembra semplice e perfetto come se niente possa andare storto, ci sia sempre l’oscurità sull’altro lato del fiume a fare da antitesi alle nostre certezze.
Antonio dice
Complimenti una recensione…molto piena di suspence