Lucy
Regia: Luc Besson; thriller/fantascienza; USA, 2014
Interpreti: Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Choi Min-sik, Amr Waked, Julian Rhind-Tutt, Pilou Asbæk.
Ore 21.04; 20Mediaset, canale 20, durata: 89’.
La protagonista, Lucy (Scarlett Johansson) è una ragazza superficiale che si lascia vivere, inanellando scelte sbagliate e finendo per caso nei guai. Un’organizzazione criminale, in modo coercitivo e violento, la costringe a trasportare all’interno del suo corpo una nuova e potentissima droga, ma per ulteriori circostanze sfortunate, questa sostanza per la quale Lucy doveva solo essere un mezzo di trasporto illegale, finisce col penetrare nel suo organismo. La giovane donna acquisirà capacità mentali inaudite che andranno progressivamente aumentando e che non lasceranno nessuna traccia della ragazza sprovveduta di prima, e neppure dell’essere semplicemente umano che era. Fino ad arrivare alla fantascienza.
Ancora una volta il regista francese costruisce una figura femminile fragile, fulgida e al contempo forte in modo sovrannaturale. In Leon era Nathalie Portman, Anne Parillaud in Nikita, Milla Jovovich ne Il quinto elemento – un’opera quest’ultima considerata in quel periodo la più costosa della storia del cinema francese (500 milioni di franchi), che valse a Besson il premio César per la regia.
Il thriller fantascientifico Lucy ha aperto il 67mo Festival di Locarno e nasce da una passione del regista per la scienza. Affascinato da alcune scoperte riguardanti l’australopiteco Lucy (da qui il nome della protagonista) e la biologia del cervello umano. Lucy, attraverso un film d’azione, apre infatti quesiti scientifici circa le reali potenzialità del cervello umano fino ad arrivare alla telecinesi e alla creazione della materia attraverso il pensiero.
Besson ha affermato di aver considerato questo film un “rischio”, qualcosa che non tutto il pubblico avrebbe capito, ma anche di aver sempre considerato la possibilità che l’opera potesse comunque rivelarsi un successo almeno in USA se non avesse dovuto andare bene in Europa. In effetti Lucy rimane un film sottovalutato che non può competere con altri grandi successi di Besson. Al contempo però in questo thriller, che conta sull’interpretazione intensa e valida della Johansson, insieme alla consolidata struttura di un film d’azione, si avverte l’anelito a qualcosa d’altro, a un discorso sulla trascendenza e sul divino che lo rende interessante e inquietante proprio in quel che non dice del tutto.
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