Adattamento cinematografico del romanzo omonimo (titolo originale: The Devil All the Time) dello scrittore statunitense Donald Ray Pollock, vincitore del Grand prix de littérature policière, il prestigioso riconoscimento letterario francese per la letteratura gialla, nel 2012, Le Strade del Male è un film il cui pregio è lo splendido romanzo da cui è tratto e il cui difetto è lo stesso: il romanzo a cui ambisce troppo a somigliare.
La storia che segue sulla carta i piccoli villaggi rurali dell’America dal secondo dopoguerra al Vietnam, luoghi remoti ed isolati, prescelti per efferatezze ed arretratezza, si dipana unendo ed incrociando storie e vite, in un disegno che più che divino, appare manovrato dal diavolo in persona, ma perde parte di questo maleficio di coincidenze e incontri quando viene trasposto sulla scena.

Photo Cr. Glen Wilson/Netflix © 2020
Il filo rosso – sangue – è un inizialmente genuino senso religioso che però, di fronte alle prove dell’esistenza, diventa fanatismo, stoltezza, violenza e follia. Le rare brave persone, per cavarsela in un mondo pieno di bastardi che stanno ad aspettarti lì fuori, devono difendersi a colpi di cazzotti e di pistola se non vogliono soccombere in questo far west fatto di corruzione, perversione, sfortuna, malattie, ma soprattutto di una costante presenza del Male. Robert Pattinson, smagrito e maligno, dà nuova prova di talento e versatilità. Tom Holland, nel complesso ruolo del protagonista si dimostra un interprete versatile, facendo dimenticare il ruolo dell’adolescente Uomo Ragno.
Le strade del Male è un film cupo, truculento, non privo di fascino, riscattato da un finale aperto sul futuro, che non fa promesse ma che, almeno alla fine, lascia libero lo spettatore di respirare un po’.
I punti di forza de Le Strade del Male sono le prove attoriali e le ambientazioni suggestive nelle foreste del nord America, dove tutto sembra paradiso ma è invece inferno. Quando si percepisce la forza della storia il film riesce a sollevarsi e a lasciar intravedere un disegno superiore, ma il più delle volte questa pagina imprigiona le immagini invece di liberarle, riducendo la storia ad un elenco di immani sfortune che sfiora il grottesco, senza il significato nè il riscatto che l’autore del romanzo ha impresso al libro.
Il risultato è un film suggestivo e straniante, che turba ma resta intrattenimento, senza riuscire a spiccare mai il volo, perchè trascinato verso il basso dal legame inesorabile col libro. Ma letteratura e cinema sono amanti che parlano due linguaggi diversi e possono essere legami felici sono quando mantengono il giusto equilibrio e la giusta distanza.
Titolo originale: The Devil All the Time
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Anno: 2020
Durata: 138 min
Genere drammatico, thriller
Regia: Antonio Campos
Cast: Tom Holland, Bill Skarsgård, Riley Keough, Jason Clarke, Sebastian Stan, Haley Bennett, Harry Melling, Eliza Scanlen, Mia Wasikowska e Robert Pattinson
Soggetto dal romanzo: di Donald Ray Pollock
Sceneggiatura: Antonio Campos, Paulo Campos
Produttore: Randall Poster, Jake Gyllenhaal, Riva Marker, Max Born
Produttore esecutivo: Jared Goldman, Marc A. Hammer, Annie Marter
Casa di produzione: Bronx Moving Co., Nine Stories Productions
Distribuzione in italiano: Netflix
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