Dal 27 gennaio, Giorno della Memoria, in esclusiva ed in prima visione assoluta su Rai Play (www.raiplay.it), sarà disponibile Il Cielo Stellato sopra il ghetto di Roma, del regista Giulio Base. Il film, che andrà in onda, in seguito, sabato 6 febbraio su Rai 1 alle 22.50, è stato scritto con passione da una figura molto amata ed apprezzata dalla comunità ebraica, Israel Cesare Moscati, venuto a mancare nel settembre del 2019.
Moscati, nato nel 1951, era figlio della Shoah, poichè le famiglie materna e paterna erano state deportate e uccise, e da venditore ambulante era diventato sceneggiatore e regista televisivo. La scrittura per lui è stata una terapia ma per noi una fonte preziosa di cultura e conoscenza; il suo primo documentario, ‘’I figli della Shoah’’, è stato prodotto da Rai Cinema. A quel lavoro erano seguite tre opere televisive :“Suona ancora’’, ‘’I Ghetti: lutto mai elaborato’’ e ‘’Alla ricerca delle radici del male’’. L’autore svolgeva anche un importante lavoro di divulgazione e di informazione in tutte le scuole italiane, raccontando e spiegando le sconvolgenti esperienze vissute.
In questo contesto il film di Giulio Base, che ha riadattato per il cinema la sceneggiatura di Moscati, è fondamentale per continuare l’opera dello scrittore, il quale con Il cielo stellato sopra il ghetto di Roma, in modo inedito, vuole dare voce al passato attraverso l’esperienza reale del presente, ed in particolare attraverso i ragazzi, che del film sono assoluti protagonisti. L’ambientazione contemporanea rende il lavoro di Base emblematico e significativo.
Infatti si narra la storia di una liceale di buona famiglia, con aspirazioni da musicista – il regista si è ritagliato il piccolo ruolo del padre della ragazza – che un giorno per caso, sul fondo nascosto di una valigia, trova una lettera ed una fotografia. Si tratta dell’immagine di una bambina dai grandi occhi azzurri, e le parole sono state vergate da una madre disperata. La piccola è una bambina sfuggita alla razzia avvenuta nel ghetto ebraico di Roma in quella fatidica notte. Frammenti di storia, girati in bianco e nero, descrivono quei momenti terrificanti, visti attraverso lo sguardo innocente e smarrito di una bambina.
L’adolescente, con la complicità dei suoi amici, facendosi coinvolgere emotivamente dalla incredibile scoperta, decide di mettersi a cercare la piccola ritratta nella fotografia. Dopo alcune ritrosie iniziali, troverà aiuto insperato anche in alcuni coetanei appartenenti alla comunità ebraica. Un lavoro teatrale per la scuola, su questo tema, si svolgerà in parallelo con le indagini dei ragazzi, che in un primo tempo osteggiati dalla diffidenza e incomprensione degli adulti, ne saranno infine aiutati.
Nel corso del tempo molti film hanno trattato il tema della Shoah, tra i più noti Shindler’s List, La Vita è Bella ma anche il suggestivo e inesorabile 1945 dell’ungherese Ferenc Török, e i recenti preziosi documentari di Pietro Suber “1938 – Quando scoprimmo di non essere più italiani” e “1938 – Diversi” di Giorgio Treves. Il merito del lavoro di Giulio Base va al tentativo di coinvolgere le ultime generazioni, creando un film che parla direttamente ai ragazzi e ne vede raccontate le dinamiche attraverso il linguaggio semplice ed immediato che appartiene loro.
Girato lo scorso dicembre a Roma, proprio nella splendida cornice del quartiere ebraico del Lungotevere e dell’Isola Tiberina, col patrocinio della Comunità Ebraica di Roma, che ha permesso alla troupe di girare dentro biblioteche e interni meravigliosi, segreti ed inaccessibili, Il Cielo Stellato sopra il ghetto di Roma è impreziosito dalla bella canzone ‘Tutto quello che un uomo’ di Sergio Cammariere.
Giulio Base, reduce dai film Il banchiere anarchico e Bar Giuseppe, durante la conferenza stampa dedicata alla presentazione del delicato lavoro. ha dichiarato, in riferimento ai negazionisti (finalmente il termine è usato in modo appropriato):
“Non sono indignato ma piuttosto sgomento sul fronte dei negazionismi o dei giovani neonazisti. Non ho grandi risposte, non conosco nessuna di queste persone e non ho idea di come ci si possa arrivare. Se non l’idea che alla base vi sia l’ignoranza della Storia. Ma ancor di più di questa follia, quello che dobbiamo sconfiggere è l’indifferenza, la dimenticanza”.
Il Cielo Stellato sopra il ghetto di Roma è una storia scorrevole ed emozionante, che si avvale di un cast giovane, bello e tenero anche solo da guardare, e che vuole mantenere viva la memoria dei bambini, delle persone, delle vite sconvolte, spezzate, a volte riannodate, rendendoli veri e reali, presenti, ancora oggi – non come fantasmi – ma come affetti nei nostri cuori.
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