Gattaca – la porta dell’Universo
Regia: Andrew Niccol; fantascienza, USA 1997
Interpreti: Ethan Hawke, Jude Law, Gore Vidal, Uma Thurman, Alan Arkin, Xander Berkeley.
Ore 21.10, Paramount Network, canale 27, durata 106′
Il bellissimo lavoro di fantascienza di Niccol si avvale di un cast formidabile (Ethan Hawke, Jude Law, Gore Vidal, Uma Thurman) e di una storia avvincente, ben sceneggiata e piena di suggestione.
Nel prossimo futuro la scienza, nella forma dell’ingegneria genetica, detta legge, distinguendo gli esseri umani in “validi”, concepiti cioè provetta col DNA modificato, e “non validi”, concepiti tradizionalmente. Così, Vincent Freeman (Ethan Hawke) un comune giovane uomo non valido, è costretto a falsificare la sua identità anagrafica per poter diventare quel che ha sempre desiderato essere, cioè un cosmonauta. Abbandona gli occhiali, si sottopone a piccole ma dolorose modifiche chirurgiche, e grazie al suo intelletto e ad una volontà di ferro, riesce ad entrare nell’Olimpo del genere umano eletto, sfuggendo al suo destino di uomo delle pulizie.
La fantascienza, come spesso accade, indaga gli assetti sociali e si interroga sulla natura umana e sulla sua trascendenza. Può il nostro intero destino essere scritto nel proprio DNA (o etnia, o stato sociale, o religione, o famiglia…) o ci sono forze alle quali l’essere umano può attingere che scardinano le regole prestabilite e gli stereotipi scontati?
Una piccola curiosità: i due attori principali, Hawke e Thurman, si conobbero sul set dando vita ad una lunga relazione matrimoniale.
“Lo stile degli abiti, delle acconciature, l’architettura degli edifici e le carrozzerie delle automobili si rifà ai primi anni 1960, con alcuni richiami al film Agente Lemmy Caution, missione Alphaville di Jean-Luc Godard, con cui condivide anche alcune tematiche sul contrasto fra sentimenti e fredda tecnologia; proprio quest’ultimo settore, a cui attorno ruota la storia del film, è invece molto avanzato: il contrasto fra questi due elementi si rifà alle caratteristiche del genere steampunk.
Anche le auto si rifanno a quelle utilizzate nello stesso decennio, ma sono dotate di un sistema di propulsione futuristico elettrico, che durante l’uso emette un ronzio; spiccano fra tutte la vettura utilizzata da Irene Cassini, una Citroën DS in versione cabriolet, assieme alla Studebaker Avanti e alla Rover P6.
L’edificio in cui si svolgono gran parte delle scene, ossia la sede dell’organizzazione Gattaca, è il Marin County Civic Center di Frank Lloyd Wright, a San Rafael (California), costruito nel 1957;nquesto era già stato usato in passato come location per un’altra pellicola di fantascienza, L’uomo che fuggì dal futuro di George Lucas.
Gli annunci vocali all’interno di Gattaca sono diffusi in esperanto: questo aiuta a rendere l’atmosfera del centro aerospaziale maggiormente universale e non collegabile a precisi riferimenti storici e geografici, lasciando trasparire un possibile mondo futuro omogeneizzato anche tramite l’uso di una lingua artificiale creata e codificata dall’uomo. Per ampliare l’effetto della perfezione fisica umana, dovuta alla selezione dei geni, il regista ha scelto di utilizzare nel film prevalentemente modelli e modelle” (fonte: Wikipedia)
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