Sicilian Ghost Story
Regia: Fabio Grassadonia, Antonio Piazza, drammatico/fantastico/crime, Italia/Francia, 2017
Interpreti: Julia Jedlikowska, Gaetano Fernandez, Corinne Musallari, Andrea Falzone, Federico Finocchiaro, Lorenzo Curcio
Ore 22,45, Rai 5, Canale 23, durata 122′
Liberamente tratto dal racconto “Un cavaliere bianco” scritto da Marco Mancassola e contenuto nella raccolta “Non saremo confusi per sempre” (Einaudi, 2011. La nave di Teseo, 2018), il film è basato sulle vicende legate a uno sconvolgente fatto di cronaca: la sparizione del ragazzino Giuseppe Di Matteo, sequestrato per 2 anni e poi strangolato e sciolto nell’acido.
Luna è una ragazzina di tredici anni innamorata del suo compagno di scuola Giuseppe, ma un giorno egli scompare improvvisamente, senza lasciare traccia. Il ragazzo, figlio di un pentito di mafia, è finito nelle mani di un’associazione criminale intenzionata a ricattare il padre. Mentre l’intero paesino siciliano fa finta di nulla, Luna è pronta a tutta pur di ritrovare l’amico ed inizia a fare anche degli strani sogni che lo riguardano. Il suo amore la condurrà fino a compiere una discesa negli inferi alla sua ricerca.
Il film ha aperto la Settimana internazionale della critica al Festival di Cannes il 18 maggio 2017. Variety ha lodato il film riservandogli «un posto significativo sugli schermi internazionali del cinema d’autore» e così molte altre riviste interazionali, come Il New York Times, che ha definito il lavoro dei due registi italiani: «Eccelsa commistione di naturale e soprannaturale, fantasy e attualità… Questo film meravigliosamente realizzato, crea un delicato e misterioso incantesimo, al tempo stesso mistico e raccapricciante».
Acclamato all’estero, Sicilian Ghost Story rimane ancora da noi, inspiegabilmente, nella semi oscurità.
Da Salvatore Giuliano di Francesco Rosi ai I cento Passi di Marco Tullio Giordana, senza dimenticare il commovente Io non ho paura di Gabriele Salvatores e il successo de La Mafia Uccide Solo d’Estate di Pierfrancesco Diliberto, i film italiani che raccontano le vittime della mafia si contano sulla punta delle dita. Numerose e in ogni palinsesto sono invece le storie che mostrano questa associazione criminale e i suoi protagonisti in una luce fascinosa e accattivante, descrivendone tormenti e contraddizioni, trasformandoli in anti-eroi pieni di carisma e sex appeal. Possiamo chiederci se questo dipenda da un’atavica a malsana attrazione per le figure dei carnefici, che dopo una breve commemorazione iniziale vede sparire nell’ombra coloro che li hanno combattuti e le loro vittime innocenti, oppure avanzare diverse ipotesi circa la forza ed il potere che la mafia detiene ancora, ai massimi vertici, nel nostro paese.
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