Il padrino – Parte II
Regia: Francis Ford Coppola; drammatico/giallo; USA, 1974
Interpreti: Robert De Niro, Diane Keaton, Al Pacino, Gastone Moschin, Robert Duvall, John Cazale
Ore 21,20 Rete 4, Canale 4; durata: 185’
“Se non avessi girato Il Padrino – Parte II” – ha confessato il regista – “mi sarei ritrovato con solo mezzo film”. Il respiro più dolente e claustrofobico del secondo Padrino trae origine dalla maggiore articolazione storica e dall’atmosfera di crescente disfatta con cui Coppola affronta la vicenda dei Corleone. In questo senso, il film imprime una vera e propria regola ai sequel cinematografici del futuro – di cui Il Padrino Parte II è a tutti gli effetti il più illustre antesignano – in direzione di una ricognizione sistematica degli elementi tematici e storici che hanno alimentato il film capostipite. Pensiamo ai molti sequel che getteranno nuova luce sul film progenitore, dal new horror via via fino alle trilogie di Star Wars, il cui ideatore, George Lucas, è artefice sin dagli esordi assieme a Coppola di un ripensamento dell’immaginario cinematografico in chiave mitopoietica-antropologica. Il secondo episodio della saga coppoliana approfondisce la relazione tra padre e figlio, ma è un rapporto di nostalgia amara e tormentata: il padre, nel primo film, avrebbe preferito che Michael (Al Pacino) diventasse “il senatore Corleone o il governatore Corleone”, ovverosia un potente istituzionalizzato, mentre il figlio, che cercherà per lungo tempo di legalizzare il potere dei Corleone fino agli accordi con Il Vaticano in Parte III, si ritroverà sempre più solo e circondato da nemici. Il senso del dovere di Michael Corleone è anche l’attitudine megalomane tramandata dalle generazioni che hanno creduto nel sogno americano e hanno lasciato come eredità ai figli sopratutto un grande vuoto. L’America di Coppola è realmente un’America di perdenti senza nemmeno la dignità della comprensione da parte degli altri.
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