Io ti salverò
Regia: Alfred Hitchcock; drammatico/giallo, USA 1945
Interpreti: Ingrid Bergman, Gregory Peck, Michael Chekhov, Rhonda Fleming, Leo G. Carroll, John Emery.
Ore 21.10, TV2000, canale 28, durata 111′
“La dottoressa Costanza Petersen lavora in una clinica psichiatrica (Green Manors: Villa Verde) diretta dal dottor Murchison, che sta per andare in pensione anticipata a causa di un esaurimento nervoso e che dev’essere sostituito dal dottor Antonio Edwardes. Il dottore che arriva alla clinica, tuttavia, si scoprirà essere John Ballantyne, un giovane che soffre d’amnesia e che si sospetta sia l’assassino del vero dottor Edwardes…”
Il titolo originale di questo film, solo in apparenza minore, dell’immenso Alfred Hitchcock, è Spellbound: incantamento, incantesimo. Dotato di una trama relativamente semplice, basata su concetti freudiani, Io Ti Salverò è un autentico sogno ad occhi aperti, disegnato dall’artista Salvador Dalì. L’atmosfera onirica del film avvince ed incanta, letteralmente, lo spettatore, gettandolo in una sorta di delirio psichico, che ha come protagonista un giovanissimo Gregory Peck, vittima di un trauma, e una dottoressa, Ingrid Bergman, innamorata di lui e alla ricerca di una sfuggente verità.
Io ti salverò è tratto da un romanzo di Francis Beeding che dava ampio spazio all’assurdo, alla follia e alla paranoia e che il regista ridimensiona a favore di un senso di rispetto reverenziale nei confronti della scienza psicanalitica. Da qui forse un limite apparente del film, non molto apprezzato da Truffaut e neppure dallo stesso Hitchcock, che però era notoriamente ipercritico e severo verso i suoi (capo)lavori. Io ti salverò vuole essere un thriller che ha fondamento nella scienza, ma al contempo è un sogno, un delirio che e parla il linguaggio della poesia e dei sentimenti. Dei film di Hitchcock è quello più vicino alle avanguardie storiche, grazie alla celeberrima sequenza del sogno di Ballantyne o l’inquadratura in soggettiva della pistola puntata nel finale contro la ragazza, e quindi contro se stesso (e di conseguenza, contro lo spettatore).
Oscar nel 1945 come Miglior Colonna Sonora e premio alla Biennale di Venezia del 1947 per speciali meriti artistici ad Ingrid Bergman.
“-Il male è che tutti quanti leggono sull’amore cose prive di ogni fondamento, e si aspettano che ogni bacio sia un poema ed ogni abbraccio un dramma in cinque atti.
-E quando vengono le delusioni si ammalano e chiamano in soccorso la psicanalisi, eh?”
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