Matador
Regia: Pedro Almodóvar; Umorismo nero/Thriller psicologico; Spagna, 1986.
Interpreti: Assumpta Serna, Nacho Martinez, Antonio Banderas, Carmen Maura, Eva Cobo, Julieta Serrano
Ore 23,15; Cielo, Canale 26; durata: 102’
Questo film apparentemente acerbo resta uno dei momenti più enigmatici e belli del cinema di Pedro Almodovar, un dramma lirico e pulsionale, torrido e senza inibizioni, vivificato da un’estetica in cui domina il tono cremisi del sangue e della morte. Dal realismo si passa all’inspiegabile, come in un quadro astratto, come il mistero della psicologia di questo matador costretto a lasciare le corride che scopre come a mancargli non fossero i toni e le tribune del pubblico ma soprattutto la possibilità di uccidere. Eros e Thanatos che lui ritrova, uccidendo tutte le donne alla fine degli amplessi. Con tanta ironia, in una Spagna divisa tra provocazione e chiesa, il matador si salva, per così dire, incontrando l’amore in un’avvocatessa che ha le sue stesse turbe: si ameranno e uccideranno nell’attimo del piacere. Smirurato e narrrativamente più elegante dei precedenti film di Almodovar, un racconto fiammeggiante sull’ossessione sessuale e funeraria che attraversa il nostro tempo.
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