Baciami stupido
Regia: Billy Wilder; USA, commedia 1964
Interpreti: Dean Martin, Kim Novak, Ray Walston, Felicia Farr, Cliff Osmond
Ore 21.10, Tv2000, canale 28, durata 125′
Diretto dal geniale Billy Wilder, l’irresistibile Dean Martin si presta a una spassosa parodia di se stesso in un film irriverente che, fornendo il quadro sconsolante di una società americana perbenista e ipocrita, provocò grande scandalo a metà degli anni Sessanta: Baciami stupido.
A Climax, una sonnolenta cittadina di provincia del Nevada, due amici dalle velleità artistiche, Orville (Ray Walston) e Barney (Cliff Osmond), vivono un’esistenza monotona e desiderano affermarsi nel campo della musica come compositori e parolieri. L’occasione giusta sembra presentarsi quando per caso giunge in città Dino, famoso cantante di origini italiane interpretato da Dean Martin: un dongiovanni sbruffone, dipendente in maniera ossessiva dal sesso e che intrattiene il pubblico del Sands di Las Vegas, nelle immagini di apertura del film, con battute del tipo “Mia madre è arrivata a novant’anni e sapete perché? Non ha mai toccato un bicchiere di whisky. Si attacca direttamente alle bottiglie!”. Barney, eccitatissimo, si precipita ad avvertire l’amico che il celebre artista è arrivato in paese a bordo della sua Dual Ghia decappottabile e ha fatto sosta per il rifornimento. Approfittando delle circostanze, l’automobile viene messa fuori uso e Dino, che è diretto a Hollywood per partecipare a un programma televisivo con Bing Crosby, viene invitato a trascorrere la notte in casa di Orville. Il diabolico piano, poi, prevede che il cantante, complice l’atmosfera e una cena a base di maccheroni al ragù, pizza e vino italiano, si ritrovi senza difficoltà tra le braccia di una seducente donna, la prostituta Polly La Bomba (Kim Novak), pagata per interpretare il ruolo della mogliettina disponibile. Così, accontentato il libidinoso Dino, la situazione risulterebbe propizia per convincere il cantante a incidere almeno uno dei brani musicali scritti a quattro mani dai due amici. Nel frattempo la vera moglie di Orville, Zelda (Felicia Farr), ignara di tutto è stata prontamente allontanata da casa dopo aver inscenato un litigio. Tra gag esilaranti ed equivoci, alla fine tutto sembra ricomporsi per il meglio salvando almeno le apparenze.
Baciami stupido, tratto dalla commedia di Anna Bonacci L’ora della fantasia, che aveva già fornito il soggetto al film di Mario Camerini Moglie per una notte (1952), fu liquidato dai critici americani come una volgare farsa erotica. Solo anni dopo diventò oggetto di riconsiderazioni. Negli anni Sessanta era senz’altro in anticipo sui tempi e riuscì a strappare qualche consenso soltanto alla critica europea. Anche il regista giudicò severamente la propria opera, sostenendo che “non era un bel film”, perché pretendeva di trasferire in un contesto del tutto inadeguato una commedia in costume originariamente ambientata in Italia, “molto calata nel suo tempo”. “Era una commedia italiana e avrebbe funzionato in italiano. Non in inglese”, disse il regista. In realtà, però, Billy Wilder confuse la commedia con l’adattamento cinematografico di Camerini. Infatti, L’ora della fantasia era inizialmente ambientata in una convenzionale Inghilterra vittoriana e solo nella versione cinematografica del 1952 l’ambientazione fu trasferita in Italia.
Il ruolo di Orville era stato affidato inizialmente a Peter Sellers, per il quale si trattava della prima esperienza a Hollywood, ma problemi di salute lo costrinsero ad abbandonare il set dopo sole quattro settimane di lavorazione. Dean Martin aveva molta simpatia per l’attore inglese: “lo facevano impazzire quelle sue occhiate distaccate, al punto che bisognava interrompere spesso le riprese per colpa delle sue risate irrefrenabili” (M. Galeotti, Dino l’amico italiano. Vita e carriera di Dean Martin, Fasopiano, Alessandria 2017).
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