Nodo alla gola
Regia: Alfred Hitchcock; Thriller/Giallo; USA, 1948
Interpreti: James Stewart, Farley Granger, John Dall, Constance Collier, Cedric Hardwicke
Ore 21.10, TV 2000 Canale 28, durata: 80’
A partire dal 1940, con Rebecca, Hitchcock produsse a Hollywood una serie di grossi successi, e con Nodo alla gola, nel 1948, si trovò per la prima volta dinanzi alla possibilità di utilizzare il Technicolor per un suo film, situazione che lo spinse a osare cinematograficamente con quella che rimane un’opera sperimentale, destinata a infrangere le convenzioni della grammatica cinematografica in termini di racconto e situazioni rappresentate. “Mi è venuta questa idea un po’ folle di girare un film costituito da una sola inquadratura. Ora, quando ci rifletto, mi rendo conto che era completamente senza senso, perché rompevo con tutte le mie tradizioni e rinnegavo tutte le mie teorie sulla segmentazione del film e sulle possibilità offerte dal montaggio”. Il regista tenta di mantenere la natura teatrale della sceneggiatura costruendo il racconto attorno a quello che appare come un ininterrotto presente di quasi ottanta minuti. I piani sequenza, in vero, sono dieci, poi “cuciti” attraverso raccordi nascosti per permettono di conservare l’illusione di una sola lunghissima ripresa. Tour de force di un film che unisce suspense e ironia macabra, considerando che tutti i fatti si svolgono in un’unico appartamento dove, in poco più di un’ora di chiacchiere, si distribuiscono pareri e sentenze tutt’intorno una cassapanca dove i due studenti hanno occultato il cadavere di un loro collega. James Stewart fa il suo ingresso nel cinema del grande regista con il primo dei quattro grandi film che lo vedranno protagonista per lui. Qui è il professore che intuisce come qualcosa di inconcepibile sia stato partorito dalla mente dei giovani inquilini, studenti ai quali ha tramandato una cultura ampiamente fraintesa. Il movente filosofico del delitto compiuto in Nodo alla gola trae spunto da un reale fatto di cronaca avvenuto nel 1924, quello del quattordicenne Bobby Frans ucciso da due adolescenti decisi a mettersi alla prova con il brivido del delitto. Hitchcock scardina le convenzioni (anche quelle del Codice Hays) e sottintende con estrema eleganza la relazione omosessuale dei due protagonisti. Un film che continua a far riflettere e che mantiene nel tempo la sua intensa enigmaticità.
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