Stasera in tv su Rai Storia alle 21,10 Uova di garofano, un film del 1991 diretto da Silvano Agosti. Scritto, sceneggiato, fotografato e montato da Silvano Agosti, con le scenografie e i costumi di Luigia Da Re e le musiche di Daniele Iacono, Uova di garofano è interpretato da Federico Zanola, Elisa Murolo, Lou Castel, Alain Cuny, Franco Piavoli, Severino Saltarelli. Il film si aggiudicò il Ciak d’Oro per il miglior montaggio (Silvano Agosti).
Trama
Silvano si reca col suo figlioletto all’antico casolare di campagna abbandonato, dove ha trascorso l’infanzia e inizia a ricordare le gioie e i dolori della vita familiare, sullo sfondo gli ultimi anni del fascismo, della Seconda Guerra Mondiale e delle lotte partigiane. Ricorda le sue visite al vecchio Crimen, uno strano personaggio che si ostinava a vivere isolato e del quale si diceva che avesse ucciso e mangiato la moglie. Gli ritorna in mente l’episodio della sua morte e della sua fuga sulle montagne.
A ventiquattro anni dal suo esordio con Il giardino delle delizie, Silvano Agosti affronta l’autobiografia e ci propone se stesso a sei anni – o, comunque un bambino di nome Silvano – che, alla luce del ricordo, rivede gli anni di guerra e dell’immediato dopoguerra in una casa della campagna lombarda, con un padre timido e impaurito, una madre, invece, decisa, e molti fratellini e sorelline. Un ricordo che, nonostante l’asprezza delle situazioni pubbliche, non è mai né polemico né ironico (com’era, invece, per la stessa epoca, l’Amarcord felliniano) e che tende soprattutto a costruirsi sulla poetica dell’adolescenza che guarda: dilatando tutto, rendendo misteriose anche le cose più evidenti, confondendo i sogni con la realtà, il razionalismo con la superstizione.
(Gianluigi Rondi)
Fu proiettato a Venezia, qualche anno fa, questo piccolo bellissimo film di Silvano Agosti. Che è un regista strano, un vero appassionato di cinema, uno che ha realizzato un sogno, si è comprato un cinema, lo gestisce e lì proietta i film che più gli piacciono, che gli sembrano più importanti. Tra questi, giustamente, i suoi. E Agosti ne ha girati diversi, tra cui alcuni Cinegiornali del Movimento studentesco, una delle poche documentazioni reali di quella stagione, e un bellissimo film firmato con Bellocchio, Rulli e Petraglia dedicato ai Matti da slegare.
(Walter Veltroni)
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