Si è conclusa ieri, due mesi dopo la solita data di fine febbraio, la 93esima edizione dei premi Oscar, la prima grande cerimonia in presenza dall’inizio della pandemia. Per celebrare questo nuovo inizio pieno di speranze per il futuro cinematografico è stata scelta una location tutta nuova per il Red Carpet, la Union Station.
Grande è stato l’impegno anche di esperti epidemiologi che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento per far sì che tutti i partecipanti potessero trascorrere la serata in sicurezza. Durante le presentazioni e le interviste che hanno preceduto la cerimonia si sono mostrati tutti visibilmente emozionati e anche un pochino intimoriti dal vedersi fisicamente in mezzo a tante persone dopo così tanto tempo. Le esibizioni delle canzoni candidate sono avvenute nel pomeriggio precedente sulla terrazza dell’Academy Museum di Renzo Piano, molto spettacolari ed emozionanti, ma ciò ha contribuito a far si che la cerimonia fosse decisamente monotona e poco coinvolgente, a differenza degli anni precedenti.
Non avendo trasmesso direttamente dal teatro, la sala era molto più piccola e raccolta, tavolini intorno ai quali sedevano alcuni dei candidati e un piccolo palco con un microfono per le presentazioni e i ringraziamenti. Anche quest’anno è stata una cerimonia senza presentatore ma con diverse star, gran parte i vincitori dell’anno precedente, che si sono alternate per introdurre le categorie e premiare i colleghi.
Regina King apre la serata entrando al Dolby Theater, durante la sigla di apertura, con la sua statuetta in mano e introducendo la prima categoria con un discorso molto sentito che ha toccato i punti salienti dell’anno appena passato, soffermandosi brevemente sul caso George Floyd e la relativa condanna di pochi giorni fa’ del poliziotto che lo uccise, con queste parole: ” E’ stato un anno duro e ancora ci siamo in mezzo e piangiamo la perdita di tante persone. So che molti possono cambiare canale al pensiero che qui stiamo predicando, ma se le cose fossero andate diversamente, oggi invece che i tacchi alti mi sarei messa gli stivali, sono la madre di un figlio nero e so con quanta paura dobbiamo combattere ogni giorno e la fama e il successo non cambiano la situazione“.
Dal Dolby Cinema di Seul, Bong Joon-ho ha presentato il premio per la miglior regia, che è andato a Chloé Zhao per Nomadland che vince anche il premio come Miglior Film. Pellicola americana di una regista cinese che racconta la comunità nomade degli Stati Uniti. La Zhao è la seconda donna e prima asiatica nella storia di questo premio, prima di lei solo Kathryn Bigelow aveva vinto questa ambita statuetta.
Altro momento emozionante della serata, la premiazione, da parte di Brad Pitt, della 73enne coreana Youn Yuh Jung come Miglior attrice non protagonista. Meravigliosa la sua recitazione in Minari. Si è mostrata visivamente emozionata dall’avere l’onore di conoscere Brad “finalmente signor Pitt, felice di conoscerla!” ha scherzato e poi ha aggiunto: “vengo dalla Corea, vivo da un’altra parte del mondo. Solitamente gli Oscar li vedo in tv, non riesco a capacitarmi di essere qui personalmente“. Ha infine dedicato il premio ai suoi figli che “hanno convinto la mamma ad uscire di casa ed andare a lavorare“.
Niente da fare invece per l’Italia. Nonostante fosse data per favorita, Laura Pausini non si è portata a casa la statuetta, vinta invece da H.E.R. con il suo brano Fight for You tratta da Judah and the black messiah. Senza premi anche il team di Pinocchio di Matteo Garrone che era stato candidato per i costumi e il trucco, battuto su entrambi da Ma Rainey’s Black Bottom.
Menzione speciale per Tyler Perry che vince il premio umanitario per il suo grande impegno da sempre nell’aiutare i più bisognosi e in particolare per l’aver aiutato a distribuire migliaia di pasti e non solo durante la pandemia a chi ne aveva bisogno.
Anthony Hopkins si aggiudica il premio come miglior attore per The Father, una pellicola toccante ed estremamente realistica che ha commosso tutti. Era assente a Los Angeles perchè tornato nel Galles. Non ha partecipato neanche virtualmente alla cerimonia, ma ha ringraziato oggi sui suoi social citando l’Academy, il cast, sua moglie e la sua famiglia e ha poi dedicato il premio a Chadwick Boseman, protagonista di Ma Rainey’s Black Bottom, morto l’estate scorsa, a soli 43 anni, prima dell’uscita del film per il quale è stato candidato anche lui come miglior attore. Ad 83 anni Hopkins è l’attore più anziano ad aver vinto un Oscar, 29 anni dopo il primo conquistato per Il silenzio degli innocenti.
Infine la grande Frances McDorman nel suo discorso di ringraziamento per il premio come Miglior Attrice, invita tutti a tornare in sala “Per favore guardate il film sullo schermo più grande possibile e portate tutti quelli che conoscete in sala a vedere tutti i film premiati quest’anno“. Subito dopo si è messa ad ululare “come i nostri lupi” in omaggio a Michael Wolf, sound mixer del film morto a soli 35 anni.
Come tutti gli anni non è mancato il video Ad Memoriam per commemorare tutti gli artisti che ci anno lasciato quest’anno ma non è stato coinvolgente ed emozionante come gli altri anni, musica poco adatta allo scopo che, per quanto bella, non ha permesso la naturale empatia e commozione che si crea di solito nel veder scorrere i nomi dei grandi che non ci sono più. Inoltre foto passate ad una velocità tale che permetteva a malapena un rapido riconoscimento e diversi artisti dimenticati dalla menzione come la compianta Naya Rivera scomparsa a luglio dello scorso anno.
Con la discutibile scelta di premiare prima il Miglior Film e poi il Miglior Attore e la Migliore attrice, si conclude questa serata con il Dj afroamericano QuestLove che ha sostituito la classica orchestra dal vivo e ha chiuso ufficialmente il programma. Come si è potuto notare questa 93esima edizione è stata all’insegna dell’inclusività raziale e del Black Power, la cui assenza si è sempre sentita ed è stata spesso criticata negli anni precedenti.
Di seguito tutte le nomination e i vincitori.
Miglior film
The Father
Judas and the Black Messiah
Mank
Minari
Nomadland
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7
Miglior regia
Thomas Vinterberg, Un altro giro
David Fincher, Mank
Lee Isac Chung, Minari
Chloe Zhao, Nomadland
Emerald Fennel, Una donna promettente
Miglior attrice protagonista
Viola Davis, Ma Rainey’s Black Bottom
Andra Day, The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby, Pieces of a Woman
Frances McDormand, Nomadland
Carey Mulligan, Una donna promettente
Miglior attore protagonista
Riz Ahmed, Sound of Metal
Chadwick Boseman, Ma Rainey’s Black Bottom
Anthony Hopkins, The Father
Gary Oldman, Mank
Steven Yeun, Minari
Migliore attrice non protagonista
Maria Bakalova, Borat – Seguito di film cinema
Glenn Close, Elegia americana
Olivia Colman, The Father
Amanda Seyfried, Mank
Yuh-Jung Youn, Minari
Miglior attore non protagonista
Sacha Baron Cohen, Il processo ai Chicago 7
Daniel Kaluuya, Judas and the Black Messiah
Leslie Odom, Jr., Quella notte a Miami…
Paul Raci, Sound of Metal
Lakeith Stanfield, Judas and the Black Messiah
Miglior sceneggiatura originale
Judas and the Black Messiah
Minari
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7
Miglior sceneggiatura non originale
Borat – Seguito di film cinema
The Father
Nomadland
Quella notte a Miami…
La tigre bianca
Miglior fotografia
Judas and the Black Messiah
Mank
Notizie dal mondo
Nomadland
Il processo ai Chicago 7
Miglior film internazionale
Better Days, Hong Kong
Un altro giro, Danimarca
Collective, Romania
The Man Who Sold His Skin, Tunisia
Quo Vadis, Aida?, Bosnia ed Erzegovina
Miglior film di animazione
Onward
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria
Shaun, vita da pecora: Farmageddon
Soul
Wolfwalkers – Il popolo dei lupi
Miglior documentario
Collective
Crip Camp – Disabilità rivoluzionarie
The Mole Agent
Il mio amico in fondo al mare
Time
Migliori trucco e acconciature
Emma.
Elegia americana
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Pinocchio
Migliori costumi
Emma.
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Mulan
Pinocchio
Miglior sonoro
Greyhound – Il nemico invisibile
Mank
Notizie dal mondo
Soul
Sound of Metal
Miglior cortometraggio
Feeling Through
The Letter Room
The Present
Due estranei
White Eye
Miglior cortometraggio animato
Burrow
Genius Loci
Se succede qualcosa, vi voglio bene
Opera
Yes-People
Miglior cortometraggio documentario
A Concerto Is A Conversation
Do Not Split
Hunger Ward
A Love Song for Latasha
Colette
Migliori effetti speciali
Love and Monsters
The Midnight Sky
Mulan
L’unico e insuperabile Ivan
Tenet
Migliore scenografia
The Father
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Notizie dal mondo
Tenet
Miglior montaggio
The Father
Nomadland
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7
Migliore colonna sonora
Da 5 Bloods – Come fratelli
Mank
Minari
Notizie dal mondo
Soul
Migliore canzone originale
“Hear My Voice – Il processo ai Chicago 7
“Husavik” – Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga
“Io sì (Seen)” – La vita davanti a sé
“Speak Now” – Quella notte a Miami…
“Fight for You” – Judas and the Black Messiah
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