Indivisibili
Regia: Edoardo De Angelis; drammatico; Italia, 2016
Interpreti: Angela Fontana, Marianna Fontana, Antonia Truppo, Massimiliano Rossi, Toni Laudadio, Marco Mario de Notaris.
Ore 0:47 Cine34, Canale 34; durata: 100’
“Daisy e Viola sono due gemelle siamesi napoletane che lavorano come cantanti in giro per feste paesane, battesimi e matrimoni, spinte dalla famiglia che vuole lucrare sulla loro condizione. Tutta la famiglia, madre, padre e zio, vive attorno allo sfruttamento delle ragazze che vengono trattate come fenomeni da baraccone. Un giorno le sorelle scoprono che c’è la possibilità di essere separate, così che ognuna possa avere la propria strada, ma la famiglia le pone di fronte ad un ricatto morale, spaventata dal rischio di perdere una preziosa fonte di mantenimento”.
Il film di Edoardo De Angelis ha meritato molti premi internazionali, fra i quali ben 6 David di Donatello, altrettanti Nastri D’Argento 2017 e riconoscimenti vari alla mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, ma soprattutto ha sfiorato l’Oscar, al quale era candidato. Dopo gli originali Mozzarella Stories (2011) e Perez (2014), nonchè una serie di corti talentuosi, il regista napoletano dà luce al suo film fino a quel momento più riuscito, inquietante e drammatico.
L’attrice Antonia Truppo, nel ruolo della madre delle due gemelle, incarna alla perfezione amore materno e violenza, atto di resa al sopruso, alla povertà e alla sopravvivenza di un hinterland napoletano fatto di miracoli, superstizioni, religiosità e corruzione, e che echeggia tempi storici che sembravano remoti. La forza vitale, il desiderio di vita e l’ingenuità delle due adolescenti, pur caratterialmente molto diverse, protagoniste e vittime di un circo degli orrori che le vorrebbe eternamente incatenate, scuote nel torbido delle abitudini e delle credenze, mettendo in luce la contraddizione tra la bellezza e l’abisso, la mostruosità e la grazia.
Il pensiero va a La Donna Scimmia di Marco Ferreri o a Freaks di Tod Browing (1932). In particolare il film di Browing viene citato esplicitamente, come indica il riuso degli stessi nomi, nella storia delle vere gemelle siamesi Daisy e Violet Hilton (1908-1969), che recitarono sia in Freaks che in altri film ispirati alle loro vicende. Ma si avverte anche l’eco di un certo Sud che era stato raccontato Matteo Garrone in Reality (2012).
Le canzoni neomelodiche che accompagnano il film sono felici puntualizzazioni che hanno il ruolo di caricare, smascherare sporcizie e follie, anche merito della notevole colonna sonora di Enzo Avitabile, che parla allo spettatore non meno delle stesse immagini.
Indivisibili è un film che lancia il cuore oltre l’ostacolo, cammina su sentieri che il cinema italiano spesso esita a percorrere, senza traccia di pedanteria e ovvietà, e al contempo spoglio di denunce sociali didascaliche, classificandosi fuori dagli schemi; una riuscitissima mescolanza di prove attoriali, sceneggiatura, scenografia e musica. Per questo riesce difficilmente a farsi dimenticare. Bello, riuscito, struggente, avrebbe meritato ancora di più di quello che ha ottenuto, di certo una visibilità maggiore.
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