Io Sono Leggenda
Regia: Francis Lawrence; Horror/Fantascienza, USA, 2007
Interpreti: Will Smith, Alice Braga, Charlie Tahan, Salli Richardson-Whitfield, Willow Smith, Joanna Numata.
Ore 21.11, 20 Mediaset, canale 20, durata 100′
“È il 2012 e Robert Neville sembra essere l’unico sopravvissuto ad una spaventosa pandemia iniziata 3 anni prima, generata dal virus del morbillo geneticamente modificato, originariamente concepito dalla dottoressa Alice Krippin per combattere il cancro. L’epidemia ha infettato quasi tutti gli esseri umani e gli animali domestici con risultati diversi: la stragrande maggioranza è morta, mentre una piccola percentuale ha subìto una degenerazione simile a quella provocata dalla rabbia, che li ha condotti allo stato di zombi che devono nascondersi dai raggi solari. Meno dell’1% della popolazione è risultato immune agli effetti dell’epidemia, ma è stato cacciato e ucciso dagli infetti.
Brillante virologo militare, il dottor Neville si è barricato nella sua casa di New York, costruendovi un laboratorio sotterraneo in cui conduce degli esperimenti su animali infetti per trovare una cura all’epidemia; solo di giorno può aggirarsi per le strade in cerca di cibo e rifornimenti, dato che gli infetti rimangono nascosti nel buio all’interno degli edifici abbandonati, poiché non possono esporsi alla luce solare…”
Basato sull’omonimo e bellissimo romanzo di fantascienza Richard Matheson, il film di Lawrence ne riprende le atmosfere, arricchendole di effetti speciali, ma al contempo ne stravolge l’essenza modificando il finale. Quello che era un discorso di punto di vista ribaltato del libro (chi è il mostro, chi è veramente il diverso?) si banalizza nel tentativo di trasformare il prodotto in un prevedibile blockbuster. Per fortuna l’impianto narrattivo è così solido che Io Sono Leggenda rimane un piacevole fanta horror, avvincente quanto basta e visivamente interessante. Si tratta del terzo film basato sul romanzo, dopo L’ultimo uomo della Terra (1964) dei registi Sidney Salkow e Ubaldo Ragona e 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man) di Boris Sagal. L’Ultimo Uomo sulla Terra, con Vincent Price, ambientato in gran parte a Roma, nei quartieri deserti e dalla architettura straniante dell’Eur, è forse il lavoro che cattura maggiormente lo spirito originario del romanzo.
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