Vincere non significa soltanto collezionare titoli, coppe, medaglie o salire su un podio: l’atto della vittoria comincia prima, molto prima del risultato finale, quando ci si mette d’impegno e, giorno per giorno, si prova a vincere. Questo vale per gli atleti, ovviamente, ma vale anche per chiunque affronti una battaglia. E il Far East Film Festival 23, come abbiamo già visto, è letteralmente attraversato da opere che raccontano il successo come “costruzione di un successo”. Dal punto di vista agonistico e dal punto di vista esistenziale.
Due dei titoli più intensi dell’ottava giornata del FEFF parlano, appunto, di vittorie. L’incredibile Zero to Hero di Jimmy Wan, a Udine in World Premiere, è un biopic incentrato sulla figura di So Wa Wai: il velocista che ha conquistato la prima medaglia d’oro paralimpica (e poi altre cinque, sempre d’oro) gareggiando tra il 1996 e il 2012 per il team di Hong Kong. La paralisi cerebrale non l’ha fermato: gli ha messo le ali e lo ha trasformato in una leggenda dello sport! Se Zero to Hero, oltre a raccontare un miracolo, racconta la storia di un riscatto personale, il bellissimo documentario Tough Out del regista cinese Xu Hui-jing racconta la storia di un riscatto sociale: quello di una squadra giovanile di baseball che trova sul campo da gioco l’occasione di lasciarsi dietro le spalle una vita decisamente difficile. Tra povertà e abbandoni.
Sempre cinese, ma di tutt’altro segno è invece l’attesissima black comedy Endgame di Rao Xiaozhi (anteprima europea). Cosa succede quando il loser Chen e il killer Zhou si scambiano le vite? Succede che state per godervi un divertentissimo blockbuster dove ritroviamo il super divo Andy Lau (più in forma che mai) nel ruolo di Zhou e la star Xiao Yang nel ruolo di Chen! Riusciranno i nostri eroi (anzi: i nostri anti-eroi) a uscire tutti interi dalla bizzarra situazione in cui il destino li ha cacciati? E di “bizzarre situazioni” ne sa qualcosa pure la seconda World Premiere: Sugar Street Studio, l’irresistibile tributo di Sunny Lau alle classiche horror comedy made in Hong Kong!
Non bisogna, poi, dimenticare il grande, grandissimo, noir Hand Rolled Cigarette di Chan Kin-long, uno degli otto giovani registi hongkonghesi sotto i riflettori del FEFF 23, l’insolita anatomia sentimentale di Man in Love del taiwanese Yin Chen-hau, la memorabile interpretazione di Eddie Garcia (qui aveva già 82 anni!) in Bwakaw del filippino Jun Robles Lana e la terza imperdibile World Premiere della penultima giornata: Before Next Spring di Li Gen, ritratto di un gruppo di giovani cinesi che si trovano a vivere, ai margini della società, in un quartiere periferico di Tokyo.
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