Daniele Misischia ci ha abituati a film solidi, efficaci, ben scritti e ben diretti, che partono da una situazione cinematograficamente convenzionale (assassini, zombie, mostri) per poi percorrere sentieri originali. Il suo è un cinema indipendente che non ha niente da invidiare a nessuno, ma diverte, tiene col fiato sospeso e ha sempre qualcosa da dire.
Scritto dai Manetti bros insieme ad Alessandro Pondi e Paolo Logli, l’ultima fatica del regista romano, Il Mostro della Cripta verrà presentata nella sezione Fuori Concorso alla 74esima edizione del Locarno Film Festival e uscirà nelle sale italiane il 12 agosto, una data da tenere a memoria.
Inside The Show ha avuto il piacere di rivolgere a Daniele Misischia qualche domanda in attesa di poter vedere il suo nuovo film, atteso con grande curiosità, come tutti i prodotti italiani ben fatti (fratelli Manetti docet) che sanno intrattenere, stupire e divertire.
Daniele, di cosa parla “Il Mostro della Cripta” e soprattutto come lo classificheresti? Horror o commedia?
Il Mostro della Cripta è una commedia horror che si mescola con l’avventura e l’azione. Racconta la storia di Giò, un giovane nerd di 20 anni, che un giorno, dopo aver comprato l’ultimo numero del suo fumetto preferito “Squadra 666”, scopre delle inquietanti analogie tra la storia del fumetto e alcuni avvenimenti poco piacevoli che stanno accadendo nel suo paesino di montagna. Dopo situazioni rocambolesce e pericolose, Giò ed i suoi amici, indagheranno per scoprire cosa sta accadendo!
Perchè hai scelto di ambientarlo negli anni 80? In quegli anni c’era qualcosa che oggi non c’è?
Inizialmente la sceneggiatura dei Manetti bros. insieme a Pondi e Logli era ambientata ai tempi nostri, ma successivamente, di comune accordo con la produzione abbiamo deciso di ambientarlo nel 1988, e quindi insieme a Cristiano Ciccotti l’abbiamo riadattato. Periodo ideale per questo tipo di storie avventurose, e che sta andando tantissimo nel cinema moderno. Il film è quasi tutto ambientato in un paesino di montagna, quindi non sarebbe stato produttivamente troppo difficile riportarlo agli anni 80.
Lillo (Petrolo), professionista dell’ironia e della comicità, per la prima volta in un film del terrore. Come è andata?
Benissimo. Lillo è una persona fantastica. Un vero amico. Ha accettato subito la parte e si è divertito tantissimo a girare il film. Sono sempre più convinto che l’Italia abbia bisogno di più artisti come lui, che si mettono in gioco, si divertono con quello che fanno e soprattutto lo fanno con amore, passione e leggerezza.
Puoi raccontarci un aneddoto divertente o interessante direttamente dal set de “Il Mostro della Cripta” o da uno dei tuoi precedenti film?
Il film è pieno di battute e citazioni di film cult, soprattutto degli anni 80. Tobia De Angelis che interpreta Giò, il protagonista, è di una generazione molto giovane e il più delle citazioni non le coglieva. Molto spesso mi trovavo a spiegargli come dire determinate battute che erano prese da altri film o a spiegargli perchè una determinata scena la facevamo in quel modo. Questa cosa, per me, è stata molto divertente e mi sono sentito un po’ un docente alle prese con un giovane allievo.
Il tuo “The end- l’inferno fuori” è stato un successo di critica e pubblico. Un horror che gioca sul cliché dello zombie ma in modo inusuale e divertente, interamente ambientato in una Roma che sarebbe davvero diventata deserta 2 anni dopo, sotto lockdown. Un’immagine che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere nella realtà. Anche “Il Mostro della Cripta” potrebbe anticipare il futuro? 😉
Il Mostro della Cripta è un film sulla Fantasia e sulla Bellezza di inventare storie appassionanti. Tematiche che ho molto a cuore e che mi hanno portato, nella vita, a fare Cinema. Non credo ci possano essere all’interno elementi così “reali” da poter vivere nella vita di tutti i giorni… e penso sia una cosa estremamente voluta, anche perché lo spirito del film è completamente esagerato e sopra le righe!
Collaboratore di Manetti Bros, oramai del tutto indipendente, segui la tua strada. Qual è questa strada? L’horror o una contaminazione di generi?
In realtà un minimo di dipendenza con i Manetti c’è sempre, dato che (non smetterò mai di ringraziarli) sono loro che continuano a farmi lavorare. La strada che ho davanti è poco illuminata. Non c’è niente di chiaro per il futuro… potrebbe essere tutto o niente… per ora si può solo aspettare.
Sapendo che sei una fucina di idee, puoi dirci se stai già lavorando ad un nuovo progetto?
Niente di concreto. Ci sono varie idee da portare avanti, ma se ne parlerà direttamente a settembre. Ora ho solo bisogno di riposare, aspettare l’uscita del Mostro al cinema (12 Agosto) e godermi l’estate. C’è anche l’intenzione di lavorare ad un nuovo fumetto, sempre in collaborazione con Ciccotti e Cardoselli, ma se ne parlerà direttamente ad ottobre.
Grazie Daniele!
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