La regista Tanya Wexler (curiosità: sorella minore dell’attrice Daryl Hannah) dirige Jolt, una action commedy decisamente riuscita, ironica, divertente e imprevedibile, in streaming su Amazon Prime Video dal 23 luglio.
Lindy Lewis (Kate Beckinsale), fin dalla tenera infanzia, ha un problema. Non riesce a contenere la rabbia. Dopo aver fracassato la testa dei compagni di gioco, per essere stata derisa o solo guardata male, viene portata dai genitori – c’è un rapido accenno a qualche loro mancanza affettiva e dedizione ad alcool e droghe – da una serie di specialisti, fino alla diagnosi finale: disordine intermittente esplosivo. Lindy non potrà avere una vita normale, in nessun campo dell’esistenza: lavorativo, sociale, affettivo. Usata come cavia per una serie di esperimenti mal riusciti da parte del Governo, che cerca di militalizzarla per sfruttarne le risorse (velocità e forza dovute all’eccesso di cortisolo nel sangue), fracassa la testa anche del suo superiore.
Eppure un giorno arriva una speranza. Uno psicologo governativo (Stanley Tucci) applica sul suo corpo uno sperimentale sistema di cavetti che le riversano addosso una serie di scariche elettriche che le consentono, attraverso il dolore, di trattenersi dal picchiare e uccidere. Questo potrebbe fare la differenza tra essere un soggetto emarginato dalla società o una persona speciale, con delle opportunità. Lindy, su consiglio dello specialista, arriva ad accettare un appuntamento al buio. L’uomo, un giovane contabile, si rivela gentile, accomodante e premuroso, fino a conquistare il suo cuore. Peccato che pochi giorni dopo, venga trovato morto.
Già nel 2003 il tema del contenimento e della liberazione della rabbia era stato affrontato nella divertente commedia Terapia d’urto diretta da Peter Segal con Adam Sandler e Jack Nicholson. Se Sandler era un uomo in apparenza tranquillo che covava una furiosa ira, stavolta la nostra protagonista, diventata una donna affascinante ma insicura, ha il problema di trattenere o meglio, controllare ed incanalare la rabbia. La differenza è solo che una è rabbia implosiva (Terapia d’Urto) e l’altra rabbia esplosiva (Jolt), ma il punto è lo stesso: riuscire a gestire un sentimento umano e normale in modo equilibrato.
Jolt, anche grazie alla regia femminile, si rivela un film lontano da stereotipi (anche sessuali) di sorta, che con sguardo non banale permette allo spettatore di percorrere i sentieri della commedia, del crime ed infine del film d’azione, a un passo dal fantasy superhero.
Peccato solo che il finale sia stato lasciato aperto per l’inserimento di un eventuale Jolt 2, il che fa scivolare questa riuscita e godibile commedia d’azione, che poteva essere un gioiellino a sè, nel tritissimo filone dei film di “menare”.
Trovare un modo sano e costruttivo di esprimere la rabbia non è facile. Secondo la psicologia, esistono un tipo di rabbia primaria adattiva repressa e un tipo di rabbia primaria disadattiva. La prima è caratterizzata dal fatto che l’individuo tende a piangere improvvisamente, sentendosi impotente e minimizzando l’accaduto, addirittura ridendo. Tale atteggiamento può disorientare. Una persona che piange o sorride, potrebbe essere molto arrabbiata.
La rabbia primaria disadattiva, invece, è molto simile alle reazioni che un soggetto potrebbe manifestare in caso di paura. Quindi una persona che appare impautita, potrebbe essere molto arrabbiata.
Jolt è un film di intrattenimento, senza pretese, che però riesce a far sorridere di questa emozione, in realtà sfaccettata e complessa, e a sdrammatizzarne la potenza, senza sminuirne la forza.
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