Arriva a Giffoni per parlare di industria sì, ma di industria cinematografica. D’altronde è il posto giusto per farlo. Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, oggi ospite di #Giffoni50Plus parte da una proposta che porterà in Consiglio dei Ministri la settimana prossima: “Quando sono arrivato al Ministero – ha detto – avevo in mente l’industria tradizionale. Poi ho capito che abbiamo un’industria cinematografica italiana che in questi anni è cresciuta tantissimo. Non dobbiamo perciò avere pudori a rivendicarla, a puntare su queste attività, ad incentivarle. In altri Paesi hanno deciso di adottare politiche tese non dico a garantire, ma ad incentivare queste attività. La prossima settimana porterò in Consiglio dei Ministri una proposta che prevede che tutti coloro che trasmettono prodotti audiovisivi debbano prevedere almeno il 25% di produzioni italiane. Lo facciamo perché abbiamo la possibilità di farlo, la capacità per farlo. E chissà che chi verrà a Giffoni per formarsi non possa essere protagonista di questo rinascimento del cinema e della cultura cinematografica italiana che tutti auspichiamo”.
Giorgetti è consapevole che la proposta susciterà polemiche, ma è determinato e vuole andare avanti in questa direzione: “È una scelta di politica industriale che vuole tutelare l’industria italiana”. La proposta è importante ed innovativa per l’Italia come ribadisce il direttore di Giffoni, Claudio Gubitosi, che lo ha accolto presso la Cittadella del Cinema. Con lui il presidente dell’Ente Autonomo Giffoni Experience, Pietro Rinaldi, ed il sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano.
Prima volta a Giffoni per il ministro Giorgetti, cosa prova? “Devo dirlo in una parola? Stupore – dice – È una realtè assolutamente incredibile. Stupore senso che tutto quello che è potuto accadere qui in questo paese che è aperto al mondo ha davvero dell’incredibile”.
E Giffoni per il ministro Giorgetti è un modello, sintetizza bene le qualità italiane – intelligenza e creatività – e contiene gli ingredienti oggi necessari per avere successo, così come previsto dal Pnrr. In una parola, la forza delle idee. “Oggi l’Italia – ha spiegato – ha un’occasione unica, una grande disponibilità di risorse per costruire un ambiente favorevole a tutti coloro i quali hanno voglia di fare e hanno idee. Idee magari incredibili come quella che Gubitosi ha avuto qui 51 anni fa e che oggi ha prodotto sviluppo, benessere ed economia“.
È in questi termini che si preannuncia il cambiamento ormai già in atto: “Penso che la concorrenza del futuro ha aggiunto – non sarà tra sistemi che hanno le materie prime e quelli che non ce l’hanno. Sarà il confronto tra chi ha l’intelligenza e riesce a metterla a frutto. Quindi ha un sistema di formazione, scuola, università all’altezza in maniera da determinare le condizioni affinché i ragazzi non debbano andare a produrre ricchezza e fortuna altrove”.
Il cambiamento è anche nelle mission produttive. La transizione ecologica e quella digitale porteranno veri e propri stravolgimenti che si tradurranno in nuovi modelli economici: “Con il digitale si perdono posti di lavoro – ha spiegato il Ministro – Con l’avvento dell’auto elettrica un terzo di chi oggi è impegnato nell’automotive dovrà trovare una nuova collocazione occupazionale. Da dove ripartire? Dalla capacità e dalla qualità italiana. I nostri operai specializzati sono i migliori al mondo. Ripartiamo, perciò, dalla creatività e dall’intelligenza. Sono caratteristiche tutte italiane. Se andate all’estero vedrete tanta gente del Sud che ha fatto fortuna all’estero. Cosa sarebbe successo se questo valore aggiunto fosse rimasto in Italia? L’Italia ha intelligenza, ma anche bellezza e tanta cultura. Allora, perché i pensionati inglesi devono pensare di andare in Portogallo quando sognano l’Italia, in particolare il Sud? Allora dobbiamo lavorare ad un cambio di sistema che diventi attrattivo. Il Sud deve fare un salto di qualità in questo senso perché resta il posto più bello del mondo dove vivere”.
Ai ragazzi, poi, un appello, un invito rivolto in particolare a chi ha interesse e passione per la politica: “Voi giovani – ha detto – dovete sprovincializzare la politica italiana. La classe politica di cui faccio parte perde tempo in discussioni inutili, senza cogliere quello che sta accadendo nel mondo”.
L’incontro con i ragazzi di Giffoni IMPACT! è iniziato con la proiezione del film “Connessioni” realizzato da Giffoni – in particolare prodotto da Giffoni Innovation Hub – per Infratel nell’ambito del progetto Wi-fi Italia. Il film è diretto da Luca Apolito, direttore delle Attività Creative di Giffoni, con la partecipazione di Andy Luotto, un viaggio della e nella memoria. Che ha colpito molto il ministro Giorgetti: “Mi sono ritrovato molto – ha detto – nel personaggio di Andy Luotto. Inizio ad avere un’età per cui comincio a rapportarmi con i ricordi, con la memoria”.
Lascia un commento