007 ce l’ha fatta. Dopo oltre un anno di rimandi dovuti all’emergenza sanitaria, l’agente segreto più famoso al mondo interpretato da Daniel Craig è tornato a infiammare il grande schermo. No Time to Die, diretto da Cary Fukunaga, rappresenta la summa dell’intero lavoro svolto in tutti questi anni dall’attore britannico. Tra scene di azione al cardiopalma, humor, momenti toccanti e riflessioni sulla realtà, si chiude l’epopea del suo Bond…..James Bond.
No Time to Die si apre con un intenso prologo dalle tinte horror che dimostra quanto Cary Fukunaga avrebbe avuto tutte le carte in regola per dirigere il nuovo adattamento di IT. Un viatico per introdurre al pubblico il personaggio di Safin, interpretato dal premio Oscar Rami Malek. L’azione si sposta poi a Matera dove vediamo Bond intento a godersi una meritata vacanza con la sua amata Madeleine Swan (Lea Seydoux), ma gli incubi del passato sono difficili da dimenticare. La Spectre, organizzazione criminale che più ha volte ha cercato di spodestare, è ancora alle sue calcagna e lo vuole morto.
La suggestiva Città dei Sassi diventa in breve tempo cornice di inseguimenti e sparatorie che costringono Bond a sfoderare la mitica Aston Martin DB5, attrezzata di tutti i gadget utili per l’occasione. Il prologo viene chiuso dalla consueta canzone dei titoli di testa, questa volta cantata da Billie Eilish.
Come si evince dal titolo, il tempo è il punto nevralgico dell’intero film. Vediamo un Bond stanco, che vorrebbe fare di tutto per appendere gli stivali al chiodo, ma sa di dover salvare ancora una volta il mondo. La minaccia rappresentata da Safin è più grande del previsto: il personaggio di Rami Malek ha messo le mani su una tecnologia in grado di distruggere l’intero pianeta. Bond non può farcela da solo e, oltre agli alleati storici, si trova a dover combattere assieme a due new entry interamente al femminile: Paloma (Ana de Armas) e l’agente Nomi (Lashana Lynch).
Pur avendo uno screen time molto esiguo, Ana de Armas stupisce, dimostrando di essere una Bond Girl coi fiocchi, mescolando sensualità e carisma. Paradossalmente la parte più debole del film è rappresentata da Safin: un villain volutamente al di sopra delle righe, ma che risulta a tratti prolisso e sconclusionato. Fortunatamente non è un elemento che va a intaccare la buona riuscita dell’opera, che rimane a tutti gli effetti il film di Bond.
Hans Zimmer eleva il carico emozionale di No Time to Die con una colonna sonora immersiva. Ma torniamo al discorso del tempo. Il film dura oltre 2 ore e 40, minutaggio che per molti film può rappresentare un’eternità ma con la pellicola di Fukunaga trovano il suo ritmo, coinvolgendo gli spettatori in un rollercoaster di emozioni dall’inizio alla fine. Perchè l’agente 007 non è soltanto un nome codice, bensì un uomo. Un uomo che dietro alla scorza da duro soffre e inizia un percorso di riflessione introspettiva, coadiuvato dalla perdita di numerose persone che lo hanno accompagnato nella sia avventura.
Non mancano i riferimenti alle avventure passate del Bond di Craig e all’intera iconografia del franchise. No Time to Die è forse il film più personale della saga, pronto a tagliare i ponti con quanto avvenuto prima e chiudere tutti i nodi rimasti in sospeso. Ancora non sappiamo a chi spetterà l’onere e l’onore di interpretare il prossimo Bond ma, nel frattempo, non possiamo che salutare nel migliore dei modi l’ultima performance dell’attore britannico nei panni dell’agente 007.
Data di uscita: 30 settembre 2021
Genere: Azione
Anno: 2021
Regia: Cary Fukunaga
Attori: Daniel Craig, Rami Malek, Ralph Fiennes, Léa Seydoux, Naomie Harris, Ben Whishaw, Rory Kinnear, Jeffrey Wright, Dali Benssalah, Ana de Armas, Billy Magnussen, David Dencik, Lashana Lynch
Paese: USA
Durata: 163 min
Distribuzione: Universal Pictures
Sceneggiatura: Neal Purvis, Robert Wade, Scott Z. Burns, Cary Fukunaga, Phoebe Waller-Bridge
Fotografia: Linus Sandgren
Musiche: Hans Zimmer
Produzione: Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), Eon Productions, Danjaq
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