Strategia del ragno di Bernardo Bertolucci
Regia: Bernardo Bertolucci; drammatico, Italia 1970
Interpreti: Giulio Brogi, Alida Valli, Tino Scotti, Allen Midgette, Pippo Campanini, Franco Giovannelli
Lunedì 6 dicembre, ore 22.15, Rai 5, canale 23; durata: 100′
Nel corso degli anni Sessanta Bernardo Bertolucci si era dedicato a sperimentare forme di un cinema da lui definito “Miura” (dal nome di una mastodontica e massiccia varietà di tori particolarmente ostili), ovvero un genere di film che non avevano voglia di dialogare con nessuno, chiusi in se stessi, concepiti senza il pensiero di dover comunicare qualcosa a qualcuno, film “che nessuno avrebbe potuto interpretare, segnare, dentro i quali era impossibile addentrarsi”, che non pretendevano dialettica alcuna e “riguardavano un orizzonte molto personale per il loro autore”: un’idea di cinema sofisticata e non del tutto accessibile, ben espressa da pellicole come Prima della rivoluzione, 1964, e Partner, 1968 (B. Bertolucci, Il mistero del cinema, La nave di Teseo, Milano 2021). Tra il 1969 e il 1970, invece, il regista parmense realizzò due opere più riconducibili a uno schema narrativo classico: la produzione televisiva Strategia del ragno e il film Il conformista, che rispetto ai precedenti titoli instauravano chiaramente un dialogo diretto con lo spettatore e segnarono un passaggio decisivo nell’evoluzione della poetica cinematografica di Bertolucci e del suo rapporto con il pubblico.
Rai5 ripropone in seconda serata Strategia del ragno, nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. La storia è quella di Athos Magnani (Giulio Brogi), figlio di un eroe antifascista (che porta lo stesso nome, impersonato dallo stesso Brogi) trucidato dal regime nel 1936 in circostanze misteriose. Chiamato al paese natale del padre (Tara, luogo immaginario nel parmense) dalla donna ch’era stata la sua amante, Draifa (Alida Valli), il giovane cerca di fare luce sulle dinamiche dell’assassinio ancora da chiarire. Al suo arrivo, intorno ad Athos si crea un clima di ostilità e diffidenza. Parlando con Draifa e con gli amici più intimi, prendono vita in forma di flashback frammenti della storia di Athos Magnani padre e del suo piano fallito di attentare alla vita del Duce in visita a Tara per la prima del Rigoletto. Le indagini, infine, portano ad una sconvolgente scoperta che getta un’ombra sull’uomo: eroe o traditore, mito o deludente realtà ?
Ispirato al racconto Tema del traditore e dell’eroe di Jorge Luis Borges, pubblicato nel 1944 nella raccolta Finzioni, il film Strategia del ragno, presentato in anteprima alla 31ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e trasmesso in prima visione il 25 ottobre del 1970 sul Programma Nazionale, è stato definito da Tullio Kezich “il capolavoro di Bernardo Bertolucci” , un film immaginato, scritto e diretto “in un tale stato di grazia, con la leggerezza un po’ straziata di certe pagine mozartiane”. Il critico espresse anche particolare apprezzamento per l’attore protagonista: “resta fra le più belle interpretazioni dell’ultimo cinema italiano la doppia personificazione che Giulio Brogi fa del padre e del figlio: ecco cosa significa, facendo il mestiere dell’attore, avere un autentico talento da artista” (T. Kezich, Il Millefilm. Dieci anni al cinema 1967 – 1977, Edizioni Il Formichiere, Milano 1977, vol. II).
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