Questa è storia: John Robert Zellner si laurea all’Huntingdon College nel 1961 e nello stesso anno diventa membro dello Student Nonviolent Coordinating Committee, un comitato di attivisti per i diritti civili degli afroamericani: il primo segretario a non avere la pelle nera. Come è stato possibile? Per via di una tesi di laurea sulle leggi razziali, il ragazzo si ritrova, quasi suo malgrado e giovanissimo, a dover fare una scelta, umana e politica, radicalmente opposta a quella che le sue radici culturali vorrebbero. Zellner infatti non solo è nato e cresciuto nello Stato del sud conservatore dell’Alabama ma il nonno è uno dei membri onorari del Ku Klux Klan.
Alexander Brown, lo storico montatore di Spike Lee, realizza un film sulla figura di Bob Zeller tratto dalla sua biografia scritta con Constance Curry: “The Wrong Side of Murder Creek: A White Southerner in the Freedom Movement”.
Il Colore Della Libertà racconta la sua giovinezza di bianco nato e cresciuto in uno degli Stati più razzisti d’America, che aderì, contro ogni probabile aspettativa, al movimento dei diritti umani e civili, ispirato da Martin Luther King Jr. e da Rosa Park, certo, ma anche dall’esempio degli studenti pronti a farsi malmenare, insultare e forse morire per difendere i principi di giustizia e uguaglianza fra gli uomini.
Bob Zellner (Lucas Till) per inserirsi nel movimento e combattere l’ingiustizia sociale, la repressione e la violenza sugli afroamericani, è costretto a sfidare le leggi dei bianchi del sud e i desideri della sua fidanzata, che lo vorrebbe lontano da tutto ciò che può fare di lui il perfetto e rispettabile lavoratore e padre di famiglia.
Quasi laureato, bianco e privilegiato perciò per nascita, il giovane non avrebbe motivi per rischiare la futura carriera, i suoi progetti di vita, nonchè l’esistenza. Tuttavia sceglie di mettere a rischio ogni cosa per difendere una categoria di uomini, i neri, ingiustamente perseguitati e discriminati. Zellner ha capito che, difendendo loro, difende tutti gli uomini, a partire da sè stesso.
Il colore della libertà tratta il tema, attuale più che mai, della lotta contro il razzismo, portata avanti oggi dal movimento Black Lives Matter, e delle discriminazioni in generale.
Il regista sceglie di far parlare da sola la storia, descrivendo bene le ambiguità e i tentennamenti di un ragazzo normale, non di un eroe, ma forse fa troppo affidamento sulle evidenze e lascia che la vicenda scivoli via senza impatti emotivi, senza riuscire ad infondergli sufficiente energia da rendere Il colore della libertà non solo encomiabile, ma anche memorabile.
Alexander Brown afferma: “Questo è un film che vuole spronare all’azione, attraverso la storia di tutti quegli eroi del movimento per i diritti civili. Non solo Bob Zellner. Ce ne sono tantissimi che non vengono celebrati ma cui dobbiamo davvero tutto. Perché è grazie a loro e all’eredità che ci hanno lasciato che sono nati tanti altri movimenti indispensabili per l’umanità. Penso, per esempio, al movimento contro la guerra in Vietnam, che nasce proprio da lì. Ma anche movimenti contemporanei come Black Lives Matter o Warriors in the Garden, sono tutti figli di quegli anni di lotte e vittorie. Credo molto nel valore del cinema, nel fare film capaci di fare la differenza”.
Il colore della libertà è un film che andrebbe visto per conoscere una parte della storia e delle lotte contro il razzismo diversa dalle altre, meno nota e meno facile. Non è comune infatti immaginare un uomo che si batte non per i propri diritti o quelli dei suoi figli, ma per una categoria di persone di cui non fa parte, perchè pensa che sia giusto.
“Non credere a tutto ciò che leggi ma solo alla metà di ciò che vedi” recita il film, per bocca di un proverbio della famiglia di Zellner. E ancora: “Se vedete qualcosa di ingiusto avete l’obbligo morale di fare qualcosa: alzatevi, parlate, urlate”. Principi quanto mai universali e necessari a scuotere coscienze intorpidite dai luoghi comuni, dalla facilità di seguire i comportamenti della maggioranza, del proprio clan, e dai propri interessi personali.
Data di uscita: 02 dicembre 2021
Genere: Drammatico
Anno: 2020
Regia: Barry Alexander Brown
Attori: Lucas Till, Lucy Hale, Lex Scott Davis, Julia Ormond, Cedric The Entertainer, Sharonne Lanier, Brian Dennehy, Chaka Forman, Mike Manning, Shamier Anderson, Ludi Lin, Sienna Guillory, Jake Abel, Dexter Darden, Matt William Knowles, Byron Herlong, Onye Eme-Akwari, Michael Sirow, Nicole Ansari-Cox, Cian Genaro
Paese: USA
Durata: 105 min
Distribuzione: Notorious Pictures
Sceneggiatura: Barry Alexander Brown
Fotografia: John Rosario
Montaggio: Barry Alexander Brown
Musiche: Steven Argila
Produzione: Jaba Films, Lucidity Entertainment, Major Motion Pictures Ltd., River Bend Pictures
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