Scemo di guerra di Dino Risi
Regia: Dino Risi; commedia, Italia/Francia 1985
Interpreti: Coluche, Beppe Grillo, Fabio Testi, Bernard Blier, Franco Diogene, Nicola Morelli, Guido Nicheli, Claudio Bisio, Gianni Franco
Lunedì 20 dicembre, ore 22.15, Rai 5, canale 23; durata: 108′
Tutti sanno che, prima di diventare il leader del Movimento 5 Stelle e personaggio influente nello scenario politico italiano degli ultimi anni, il genovese Beppe Grillo è stato uno dei comici più pungenti e dissacranti che l’Italia abbia mai avuto dagli anni Settanta ad oggi e, come nell’antica tradizione dei giullari di corte, si è sempre preso gioco dei potenti: una propensione allo sberleffo, a volte con toni di feroce arringa, che gli costò anche l’allontanamento dalla Rai. Ma forse non tutti ricordano che Beppe Grillo è stato anche attore per il cinema in tre lungometraggi: Cercasi Gesù di Luigi Comencini (1982), che gli valse un David di Donatello e un Nastro d’argento come miglior attore esordiente, Scemo di guerra di Dino Risi (1985) e Topo Galileo di Francesco Laudadio (1988).
Rai5 ripropone in seconda serata Scemo di guerra, adattamento del romanzo autobiografico di Mario Tobino Il deserto della Libia, pubblicato per la prima volta nel 1952. L’idea di realizzare un film tratto dal diario di guerra di Tobino, ambientato in un presidio italiano in Libia durante il secondo conflitto mondiale, era nata già da tempo e la sceneggiatura di Age & Scarpelli era stata pensata inizialmente per Vittorio Gassman, uno degli interpreti d’eccellenza del cinema italiano. Il progetto vide la luce, senza Gassman, con molto ritardo, solo a metà degli anni Ottanta (quando l’età dell’oro della commedia all’italiana era ormai tramontata), in questa coproduzione italo-francese firmata da Dino Risi e distribuita in Francia con il titolo Le fou de guerre. Protagonista principale insieme a Grillo è il comico francese Coluche (al suo ultimo film, prima di morire prematuramente in un incidente in moto), nella parte ch’era stata pensata per Gassman: il folle capitano Oscar Pilli.
Alla fine del 1940 il sottotenente medico Marcello Lupi (Beppe Grillo) viene assegnato ad una sezione sanitaria nell’oasi di Sorman, in Libia, comandata dal maggiore Bellucci (Bernard Blier) che però, dopo tanto insistere, riesce a farsi trasferire in patria. Il comando passa all’uomo col grado più alto, il capitano Oscar Pilli (Coluche), che è afflitto da gravi disturbi mentali. Marcello rimane subito colpito dalla personalità psicopatica di quell’uomo, irriso e malvisto dai commilitoni per le sue stranezze e il suo atteggiamento dispotico e allo stesso tempo infantile.
Comprendendone il disagio e la pericolosità, Marcello, insieme ai colleghi Pintus (Claudio Bisio), Cerioni (Gianni Franco), Nitti (Franco Diogene) e Bodda (Fabio Testi), scrive una lettera anonima al comando generale dell’esercito per chiedere la rimozione di Pilli per manifesta instabilità psichica. Viene allora inviato nel campo il Colonnello della psichiatria Morelli (Nicola Morelli) che, visitando Pilli, lo reputa assolutamente inidoneo al ruolo assegnatogli. Ma l’amicizia dell’uomo con il maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, e la conseguente trama di protezioni altolocate e personalismi, rende impossibile il provvedimento di rimozione.
Alla fine la follia del capitano, nel frattempo promosso maggiore, si manifesterà in un ultimo, estremo gesto: affrontare da solo gli inglesi con una bomba a mano.
In merito al personaggio tratteggiato da Coluche, Tullio Kezich ha parlato di “piglio bizzarro e insolito, niente affatto indegno dell’alto grottesco di una delle più singolari testimonianze letterarie sulla seconda guerra mondiale”. Sul film nel suo insieme, invece, il critico espresse qualche perplessità: “soprattutto risulta scalcinata la cornice produttiva, che non tiene conto della concorrenza americana sul piano della commedia militare. Eppure Mussolini dovrebbe aver insegnato che non si fa la guerra con le scarpe di cartone” (Tullio Kezich, Il Filmottanta. Cinque anni al cinema 1982 – 1986, Mondadori, Milano 1986, p. 220)
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