Piccolo corpo ha la struttura narrativa di una tenebrosa favola (è il viaggio dell’eroe), nella quale la protagonista intraprende un percorso pericoloso, e nel nome dell’amore, contro tutto e tutti, affronta imprevisti e prove di coraggio, fino ad arrivare ad un esito che non è esattamente quello immaginato, ma resta avvolto nella grazia e nella magia.
Questa opera prima della regista triestina Laura Samani, dopo il corto La santa che dorme, che era stata forse la prova generale per certe tematiche qui presenti in modo più approfondito, è un film dalla bellezza struggente che affronta la materia della maternità, dell’amicizia e dell’umano destino, toccandone le corde più profonde e ancestrali.
In un’isola del nord est italiano, alla fine del 1800 inizi del 1900, la giovane Agata (Celeste Cescutti), nonostante i riti magici propiziatori e la collaborazione dell’intera comunità di donne all’evento, partorisce una bambina morta. Il piccolo corpo viene immediatamente sepolto, e al suo risveglio alla ragazza viene consigliato di dimenticare presto l’accaduto. Lei e il marito potranno avere altri figli.
Ma Agata non si arrende all’oblio. La piccola, in quanto morta, non ha potuto essere battezzata e non ha ricevuto un nome: secondo la fede è destinata a vagare nel limbo, a non essere nessuno. Ma quel piccolo corpo, uscito da lei, è qualcosa che Agata ama, non può dimenticare e neppure abbandonare. Venuta a sapere che esiste un luogo consacrato nel quale i bambini, per miracolo, vengono fatti tornare in vita giusto il tempo di un respiro, la donna inizia un viaggio verso le lontane montagne del nord, in pieno inverno, col fardello della figliola sulle spalle, per poterle dare un nome.
Girato interamente in dialetto friulano, “Piccolo Corpo”, che si avvale di una splendida fotografia, è un viaggio a ritroso nel tempo, in un’Italia scomparsa fatta di religiosità non meno che di magia e superstizione, sostenuta dal lavoro umile e concreto, sopravvivenza comunitaria, saggezza contadina che si trasmette fin dalla culla e nella quale si teme ancora l’arrivo del buio. Credendo, attraverso la fede, ogni cosa appare possibile. E questo mondo, ritratto in modo così veritiero e fedele, ci riporta ad un’appartenenza antica, le cui penombre e credenze saranno rischiarate da lì a poco dall’uso della corrente elettrica. E’ un mondo sul punto di sparire ma ancora ben vivo e che ci riecheggia ancora nel profondo.
Agata è un’eroina fragile e solitaria che non teme nulla per amore, e che stringe amicizia con un ragazzo, altrettanto solo e misterioso chiamato Lince (Ondina Quadri). Quella comunanza, all’inizio difficile, li porterà lontano.
Presentato alla 60a Semaine De Le Critique del Festival di Cannes 2021 e al 39° Torino Film Festival, Piccolo Corpo è un film da non perdere e che conferma quanto gli italiani possano essere bravi a raccontare le proprie storie, anche le più remote, difficili solo in apparenza (il proto-latino di Il primo re di Matteo Rovere) quando sono supportate da un severo lavoro, una solida sceneggiatura e ottime interpretazioni.
Data di uscita: 10 febbraio 2022
Genere: Drammatico
Anno: 2021
Regia: Laura Samani
Attori: Celeste Cescutti, Ondina Quadri, Marco Geromin, Giacomina Dereani, Anna Pia Bernardis, Angelo Mattiussi, Luca Sera, Teresa Cappellari, Marzia Corinna Mainardis, Marisa Rupil
Paese: Italia
Durata: 93 min
Distribuzione: distribuzione italiana NEFERTITI FILM, distribuzione internazionale ALPHA VIOLET
Sceneggiatura: Marco Borromei, Elisa Dondi, Laura Samani
Montaggio: Chiara Dainese
Musiche: Fredrika Sthal
Produzione: NEFERTITI FILM con RAI CINEMA, in coproduzione con TOMSA FILMS e VERTIGO
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