Menocchio
Regia: Alberto Fasulo; drammatico, Italia/Romania, 2018
Interpreti: Marcello Martini, Maurizio Fanin, Carlo Baldracchi, Nilla Patrizio, Emanuele Bertossi
Lunedì 28 febbraio, ore 22.15, Rai 5, canale 23; durata: 105′
Domenico Scandella (Marcello Martini) detto Menocchio, il 28 aprile 1584 subisce un interrogatorio da parte dell’Inquisizione. Mugnaio autodidatta di un piccolo villaggio sperduto fra i monti del Friuli viene accusato di eresia; non dà ascolto alle suppliche di amici e familiari e invece di fuggire o patteggiare, affronta il processo. Non è solo stanco di soprusi, abusi, tasse, ingiustizie: in quanto uomo, Menocchio è genuinamente convinto di essere uguale ai vescovi, agli inquisitori e persino al Papa, tanto che nel suo intimo spera, sente e crede di poterli riconvertire a un ideale di povertà e amore.
Il regista, Alberto Fasulo (Rumore bianco, Tir), al suo quarto lungometraggio, mette in scena un dramma storico che va per sottrazione, e che racconta ricostruendo e romanzando la storia realmente accaduta del mugnaio friulano processato per due volte e che lotta per libertà e diritti negati. L’uomo è un lavoratore semi analfabeta ma sa ragionare e si è nutrito di parole, idee progressiste e una manciata di libri. Tutto questo in un mondo in cui il dubbio e l’esercizio della capacità critica sono sinonimi di eresia.
La vicenda viene raccontata anche attraverso il volto dell’uomo, le sue rughe e i suoi denti precari, ma soprattutto la ferma fierezza dello sguardo, che fa di Menocchio un film poetico e al contempo realistico, con un messaggio importante che inneggia alla dignità e alla libertà, nonchè all’esercizio delle proprie facoltà intellettive e un senso più alto della giustizia umana, che prescinde dal ceto sociale e dall’istruzione.
Il lavoro ha come fonti una ricerca storiografica basata sull’opera “Domenico Scandella detto Menocchio – I processi dell’inquisizione” (1583-1599) di Andrea Del Col e il celebre “Formaggio e i Vermi” di Carlo Ginzburg.
Il film è stato presentato in concorso al 71° Festival di Locarno (2018).
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