La mia famiglia a soqquadro
Regia: Max Nardari; commedia, Italia 2017
Interpreti: Gabriele Caprio, Bianca Nappi, Marco Cocci, Elisabetta Pellini, Eleonora Giorgi, Ninni Bruschetta, Luis Molteni, Roberto Carrubba
Lunedì 7 marzo, ore 23.00, Rai 5, canale 23; durata: 90′
Martino (Gabriele Caprio) è un bambino di undici anni che, iscritto alla prima media, incontra nuovi amici e si trova ad affrontare una realtà completamente diversa da quella vissuta fino a quel momento: a differenza dei suoi compagni di classe, infatti, Martino ha i genitori non separati, che si amano ancora come il primo giorno e formano una coppia insolitamente felice. Pian piano inizia a provare invidia per i suoi coetanei, che gli sembrano privilegiati: le vacanze doppie, i vizi, i regali ricevuti non solo dai genitori ma anche dai rispettivi nuovi partner che fanno a gara per accaparrarsi l’affetto dei figli acquisiti. Da qui, Martino concepisce la malsana idea di far separare i propri genitori nell’illusione di poter diventare un bambino come tutti gli altri e godere anche lui degli stessi presunti benefici dei suoi compagni. La situazione però gli sfugge presto di mano e tutto sembra volgere per il peggio.
In questo film scritto e diretto dal regista e cantautore veneto Max Nardari (tra gli altri suoi lungometraggi: Di tutti i colori, 2019, Diversamente, 2021), gli equivoci e il divertimento celano un’amara riflessione sui valori della famiglia nella società del nuovo millennio, sulla precarietà delle unioni e sulla sempre più diffusa incapacità di offrire un’adeguata educazione ai figli soprattutto nella delicata età dell’adolescenza.
Premiato nel 2018 con il Leone di Vetro alla 75ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il film ha avuto una distribuzione molto limitata nelle sale, passando quasi inosservato, ma nel 2021 ha ottenuto un boom di spettatori nella sua messa in onda televisiva in prima serata su RaiUno. A tal proposito l’autore ha dichiarato:
“Sono molto soddisfatto. La mia famiglia a Soqquadro ha finalmente avuto la sua degna platea, quel grande pubblico che al cinema non era riuscito ad avere, in quanto il film è stato prodotto interamente da me e dalla mia società, senza alcun aiuto esterno. […] Una grande sfida che ho vinto nei confronti di molte persone che ora si sono ricredute su questo progetto. Il film non ha ricevuto sostegni da parte del Ministero, Rai Cinema o altre istituzioni, ma ho creduto fortemente nel progetto, investendo economicamente in prima persona. Dopo tre film e tantissimi corti e alcuni documentari, questa per me è la più grande soddisfazione. La trama è molto originale tanto che da più parti, negli anni, alcune produzioni volevano farlo, ma poi quando mi sono reso conto che stavo perdendo solo tempo, mi sono rimboccato le maniche e in soli 8 mesi ho tirato su il film con la mia società Reset production”.
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