Durante la conferenza stampa che ha seguito la proiezione dell’anteprima dell’ultimo film di Leonardo Pieraccioni, Il sesso degli angeli, alla quale erano presenti il regista e alcuni dei protagonisti, tra cui Sabrina Ferilli, Gabriella Giovanardi, Eva Moore, Maite Yanes, Valentina Pegorer e Giulia Perilli nonché Paolo Del Brocco di Rai Cinema, sono stati toccati vari argomenti: da come trattare un tema così delicato come la prostituzione (elemento presente tematicamente nella storia) in un film, a come i social possano incentivare l’isolamento tra i ragazzi, senza dimenticare un commento a sorpresa sulla recente notte degli Oscar.
Il film è protetto dalla riservatezza più assoluta e Inside The Show potrà pubblicare la sua recensione solo dopo il 19 aprile. Intanto però possiamo incuriosirci con questa breve intervista, in attesa dell’uscita ufficiale, che avverrà il 21 aprile.
Come si affronta un argomento di tale delicatezza come quello del mondo del sesso a pagamento in un film?
Pieraccioni: Vi è uno scalino enorme tra il parlarne in modo colorito e il rappresentarlo in teatro oppure al cinema; se uno ad esempio facesse una battuta con un sinonimo in italiano, nella rappresentazione comica, quella battuta diventerebbe noiosa. non farebbe più ridere, stando però sempre attenti a non cadere nella volgarità.
Sabrina Ferilli, cosa pensa della prostituzione?
Ferilli: Quando è presente, le donne che purtroppo non hanno altra scelta vanno tutelate; ma come su qualsiasi altra cosa. La prostituzione è di fatto una professione, anche se per il buon costume non è regolamentata.
Come è nata la sua collaborazione con Pieraccioni?
Ferilli: Conoscevo ovviamente i film di Leonardo già da prima, ma appena ho letto la sceneggiatura ho accettato subito.
Nel film si affronta anche il tema della fede, che importanza ricopre la fede per Leonardo Pieraccioni?
Pieraccioni: Io sono tra San Tommaso e Margherita Hack. Ho sempre ammirato quella donna; qualora si presentasse il Buon Dio (ride), da buon cabarettista mi butterei in ginocchio e direi io ci ho sempre creduto! E devo dire che quando ho indossato il costume di Don Simone sul set, ci credevo davvero, ci andavo anche in giro quando eravamo in pausa e la gente che mi incontrava mi diceva: “Oh Pieraccioni ma che te tu hai cambiato mestiere?!”
Cosa ne pensi del celibato dei preti?
Pieraccioni: Si devono assolutamente sposare!
Quanto i social condizionano la vita dei giovani?
Pieraccioni: contribuiscono all’isolamento; lo vedo anche con mia figlia di undici anni. Preferiscono il collegamento virtuale piuttosto che incontrarsi di persona. Io mi ricordo che quando avevo più o meno la sua età passavo un sacco di tempo all’oratorio di Sant’Ambrogio, chi è di Firenze sa di cosa parlo; invece adesso i ragazzi hanno contatti solo sui social, si è perso il contatto reale. Un abbraccio lo sa vivere solo chi viveva negli anni 50.
Cosa ne pensate dei fatti accaduti alla notte degli Oscar?
Sabrina Ferilli: Will Smith è stato fuori luogo, ma sostengo che anche le sanzioni applicate siano state eccessive.
Pieraccioni: Smith ha fatto una cosa di una gravità assurda. Questa cosa andava risolta in privato; il vero schiaffo per quella battuta infelice avrebbe pensato a darglielo il pubblico con il suo silenzio.
Che cosa si aspetta da questo film?
Pieraccioni: Il solo problema che mi pongo ogni volta è di fare un film divertente, anche solo davanti a trenta persone in sala. Per me la sala è importante, più delle piattaforme. La sala è magia per noi e per il pubblico. Se mi chiedete che cosa preferisci tra tre Nastri d’argento o vedere una sala piena di gente è ovvio che dico: sala, sala, sala! Tutto quello che viene dopo è grasso che cola.
Lascia un commento