Secretary
Regia: Steven Shainberg; drammatico/commedia, USA, 2002
Interpreti: Maggie Gyllenhaal, James Spader, Jeremy Davies, Lesley Ann Warren, Stephen McHattie, Amy Locane
Sabato 7 maggio, ore 00.50, La7d, canale 29; durata: 107′
Deliziosamente sceneggiato e interpretato, Secretary è una commedia romantica di Steven Shainberg decisamente “sui generis”.
Lee Holloway (Maggie Gyllenhaal) è una ragazza tormentata, con problemi psichici, che ama praticare l’autolesionismo. Alla ricerca di un posto nella vita, viene assunta come segretaria nello studio dell’avvocato E. Edward Grey (James Spader), il quale, per felice coincidenza, è un sadico che prova piacere nell’umiliare, dominare e dare ordini alle sue segretarie e alle donne, in generale. Il loro incastro è perfetto.
Elogio e liberazione delle perversioni, sessuali e caratteriali, che se accettate e condivise, possono rendere felici, Secretary è un film divertente, maliziosamente innocente, privo di inibizioni ma soprattutto ipocrisie, che oggigiorno nessuno produrrebbe mai.
Il film è liberamente basato sull’omonimo racconto breve presente nella raccolta del 1988 Cattiva condotta (Bad Behaviour) di Mary Gaitskill ed ha avuto molti riconoscimenti ai festival internazionali.
Secondo Secretary il sesso, in ogni sua declinazione adulta e consenziente, ancor più se unito al sentimento amoroso, è una naturale fonte di gioia che contribuisce al completamento della propria personalità. Non esistono regole nella scelta del partner, ma soprattutto, tutto parte dall’accettazione di sé stessi. Siamo molto lontani dalla pseudo trasgressione plastificata della trilogia di “50 Sfumature”, che faceva leva su stereotipi sessuali di genere e sentimenti da educanda in libera uscita. Secretary, attraverso il sesso, parla di libertà, accettazione della diversità e dell’amore che nasce da queste difficili conquiste.
Come recitava lo slogan del film: “Si tratta di una commedia per chiunque si sia sentito legato al lavoro”.
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